Accordo Governo-Ue. Via libera ai fondi per la banda larga al Sud

Sbloccati i finanziamenti comunitari per 8 miliardi di euro destinati allo sviluppo del Mezzogiorno. Fra i settori d’intervento anche le infrastrutture broadband

Pubblicato il 07 Nov 2011

Accordo Governo-Ue. Via libera ai fondi per la banda larga al Sud

I fondi comunitari per la banda larga nel Mezzogiorno sono salvi,
visto che oggi il Governo ha siglato un accordo con la Commissione
Europea per il via libera al pacchetto di 8 miliardi di
cofinanziamenti per il Sud. L'Italia non rischia più di
perdere, al 31 dicembre del 2011, le risorse comunitarie destinate
al Mezzogiorno. Oggi, Governo e Commissione europea hanno raggiunto
un'intesa sulla revisione dei programmi cofinanziati con
l'Unione europea che prevedono di mettere a disposizione delle
Regioni del Sud fino a 8 miliardi di euro. Istruzione, banda larga,
infrastrutture e occupazione le aree di intervento.

Il commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hann,
ha recepito il documento sottoscritto la scorsa settimana dal
ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, e dagli 8
presidenti delle Regioni meridionali. L'accordo prevede che le
risorse vengano concentrate su quattro settori d'intervento:
istruzione, banda larga, infrastrutture e occupazione.

Soddisfatto il sottosegretario alla Presidenza del consiglio,
Gianni Letta che esprime ottimismo: "Abbiamo rispettato gli
impegni con l'Europa con 7 giorni d'anticipo – ha detto –
l'accordo ci consente di guardare al futuro con tranquillità,
fiducia e ottimismo".

Nella premessa all'intesa si ricorda che il piano sottoscritto
dà seguito "agli impegni assunti dal Governo con la lettera
al presidente della Commissione europea e al presidente del
Consiglio europeo del 26 ottobre". Inoltre verrà costituito
un apposito "Gruppo di Azione" con il compito di
"definire e attuare la revisione strategica dei programmi
cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013".

Nel testo dell'accordo si legge, poi, che l'Italia
"propone una riduzione del tasso di cofinanziamento
nazionale", che si potrebbe ridurre dal 50 al 25%, e che
"le risorse resesi disponibili a seguito di questa riduzione
saranno programmate prioritariamente sugli interventi ferroviari
individuati come prioritari sulla base di una istruttoria da
completare entro il 31 dicembre 2011".

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