L'OSSERVATORIO

Agcom, accessi in crescita per le reti tlc: il broadband sale, il rame scende

I dati dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sul primo trimestre 2022: nel fisso leggero aumento su base annuale. In calo costante le connessioni meno performanti, mentre aumentano progressivamente Fttc, ftth ed Fwa. A guidare la crescita nel mobile sono le linee m2m

Pubblicato il 01 Ago 2022

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Crescono in italia gli accessi alle reti telefoniche fisse e mobili, con una progressione graduale e costante verso le connessioni più performanti. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio sulle Comunicazioni di Agcom, che si riferisce al primo trimestre 2022.

Nella rete fissa gli accessi complessivi hanno visto una leggera flessione rispetto al trimestre precedente, ma una marginale crescita (34 mila unità) su base annuale. Negli ultimi dodici mesi, inoltre, è da segnalare come le tradizionali linee in rame si siano ridotte di oltre 1,5 milioni (circa 9,1 milioni nell’ultimo quadriennio), mentre le linee che utilizzano altre tecnologie, da inizio anno, sono aumentate di circa 300mila. Un trend evidente se si considera il fatto che nel marzo 2018, il 68,5% degli accessi alla rete fissa era in rame, e che dopo quattro anni questi sono al 25,7%.

Allo stesso tempo – spiega Agcom in una nota – sono sensibilmente aumentati gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni avanzate: le linee Fttc sono aumentate di oltre 700 mila unità su base annua e di oltre 5,5 milioni nell’intero periodo; gli accessi Ftth sono cresciuti di circa 620 mila unità e, a fine marzo, superavano i 2,8 milioni. Con circa 2 milioni di clienti attivati sulla propria rete (a marzo 2022) l’Ftth di Open Fiber costituisce oltre il 70% del mercato italiano, cioè quasi tre clienti su quattro, raggiungendo con la propria infrastruttura oltre 14 milioni tra case, aziende e sedi della Pubblica Amministrazione, in più di 4mila piccoli Comuni e 220 città dove si può già fruire dei servizi digitali disponibili sulla rete a banda ultralarga dell’operatore.

In crescita, anche se in misura più contenuta, risultano anche le linee Fixed Wireless Access che, con un incremento di circa 110 mila unità nell’anno, hanno superato 1,7 milioni. Le linee broadband complessive, a fine marzo 2022, sono circa 18,7 milioni (in crescita di 240 mila unità rispetto all’anno precedente).

“Le dinamiche sopra illustrate si riflettono in un notevole aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata – spiega Agcom – le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s sono il 78% delle complessive linee broadband, mentre il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito, dal 22,9% del marzo 2018, al 63,3% del marzo 2022”.

Quanto al traffico voce e dati, è in costante aumento, anche se in misura inferiore rispetto al periodo di lockdown. “Infatti, l’attenuarsi delle restrizioni sanitarie ed il graduale ritorno alla normale quotidianità costituisce un fattore del tendenziale rallentamento nella crescita dei volumi di traffico che si osserva nel primo trimestre dell’anno – spiega l’authority – aumentato del 3,7% rispetto al corrispondente valore del 2021; è peraltro opportuno osservare che rispetto ai mesi gennaio-marzo del 2020 la crescita è stata del 42% e superiore del 100% rispetto al primo trimestre 2019 pre-pandemia. I dati unitari di consumo (traffico giornaliero per linea broadband) nel primo trimestre dell’anno mostrano un aumento valutabile nell’1,8% rispetto al 2021, e corrispondentemente del 34,2% rispetto al 2020 e dell’87% rispetto al 2019.

“Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultra-broadband, a fine marzo – recita la nota – vede confermarsi Tim quale maggiore operatore con il 40,9%, seguito da Vodafone con il 16,8%, Fastweb con il 14,6% e Wind Tre con il 14,2%”.

Passando alla rete mobile, a fine marzo 2022 le sim attivate hanno raggiunto complessivamente (Human e M2M) i 106,5 milioni (+2,1 milioni su base annua): nello specifico, le sim M2M sono cresciute per poco più di 1,7 milioni, mentre quelle Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) risultano stabili su base trimestrale (78 milioni), ed in crescita per oltre 400 mila unità su base annua. Le linee Human sono rappresentate per l’86,8% dall’utenza residenziale, mentre con riferimento alla tipologia di contratto, nell’88,8% dei casi è riferito alla categoria “prepagata”.

“Con riferimento alle linee complessive – spiega l’authority – Tim risulta market leader con il 28,5%, seguita da Vodafone (28,2%) e Wind Tre (24,4%), mentre Iliad raggiunge l’8,3%”.

Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 26,2%, seguito da Tim con il 25,3% e Vodafone con il 22,8%, mentre Iliad, con una crescita di 1,6 punti percentuali su base annua, ha raggiunto l’11,3%.

Nel primo trimestre dell’anno sono valutabili in circa 56,7 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati: il relativo consumo medio unitario giornaliero è stimabile in circa 0,56 GB, in crescita del 27,1% rispetto al primo trimestre 2021.

Le piattaforme online

Analizzando i dati di utilizzo delle piattaforme online, nel mese di marzo 2022 circa 44,3 milioni di utenti unici hanno navigato in rete in media per un totale di poco superiore alle 63 ore. Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali (Facebook, Amazon, Microsoft), seguiti da quelli relativi ad alcuni tra i principali gruppi editoriali nazionali (Rcs Mediagroup, Mediaset, Italia Online, GEDI).

Con riferimento all’andamento delle audience dei siti e applicazioni di informazione generalista – spiega Agcom – lo scorso marzo si sono registrati 39,5 milioni di utenti unici, in leggera flessione (-434 mila utenti) rispetto al marzo 2021. L’analisi della dinamica delle piattaforme online di e-commerce vede lo scorso marzo (37,2 milioni di utenti unici) una leggera flessione rispetto al 2021 (-300 mila utenti) ed una più ampia (-1 milione) rispetto al marzo 2020.

Ai primi posti si collocano i siti e le applicazioni di e-commerce di proprietà di Amazon (con 34,4 milioni, in crescita di 1 milione di utenti unici rispetto al marzo 2021) seguiti da quelli di eBay (che scendono di 800 mila) e da Subito.it (+0,6 milioni di utenti).

Con riferimento all’andamento degli utenti unici delle piattaforme di contenuti audiovisivi a pagamento online (VOD), lo scorso marzo, con 16,1 milioni, ha visto una crescita 1,7 milioni rispetto al marzo 2021. In media, nel primo trimestre dell’anno Netflix registra 9,2 milioni di utenti unici (+5,5% su base annua) ed è seguita da Amazon Prime con 7 milioni (+28,4%), ma è di Disney+, che ha raggiunto i 3,5 milioni, la crescita più intensa (+41,1%). Cresce anche DAZN che raggiunge i 2,6 milioni di utenti (contro i 2,1 circa del marzo 2021).

“Appare inoltre opportuno evidenziare come nei primi tre mesi del 2022 l’andamento del tempo di navigazione sui principali siti di streaming video a pagamento sia stato mediamente pari a circa 44,6 milioni di ore mensili – sottolinea Agcom – in flessione rispetto ai 46,2 milioni dei primi tre mesi del 2021. Interessante evidenziare le dinamiche circa il tempo speso dagli utenti sulle diverse piattaforme: con riferimento alle ore complessivamente spese dagli utenti sulle diverse piattaforme emerge una flessione del 12,5% relativamente a Netflix (da 113,5 a 99 milioni di ore), mentre il tempo speso su Amazon Prime cresce del 30% (da 16,3 a 21,2 milioni),  quello su Disney+ di oltre il 150% (da 3,2 a 8 milioni di ore), mentre DAZN passa da 1,6 a 3,0 milioni di ore di navigazione complessive nel trimestre”.

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