LA VERTENZA

Almaviva, riaperta trattativa su contratto

Canio Calitri, coordinatore nazionale Fiom-Cgil: “Positiva la riapertura del tavolo e la sospensione dell’efficacia della disdetta dei contratti integrativi”

Pubblicato il 22 Feb 2013

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“Positiva la riapertura del tavolo di trattativa e la sospensione dell’efficacia della disdetta dei contratti integrativi in Almaviva“. Lo ha detto Canio Calitri, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Almaviva. “Si tratta di un approccio positivo nell’ambito delle relazioni sindacali nel gruppo Almaviva, sapendo che le uniche questioni sul tavolo sono quelle del piano industriale, dei contratti e dell’armonizzazione – aggiunge Calitri – Questi temi sono stati l’oggetto degli incontri e, ai tavoli di trattativa, dalla Direzione aziendale e dall’amministratore delegato non sono stati posti problemi relativi all’occupazione. In Almaviva si stanno utilizzando strumenti, come i Contratti di solidarietà, che sia il sindacato che l’azienda hanno confermato in tutti gli incontri avuti sinora”. “Quindi, – chiude Calitri – auspichiamo che, a partire dal 28 febbraio, si svolga una trattativa di merito sulle questioni poste”.

Lo scorso 18 febbraio sciopero dal lavoro di tutti gli addetti Almaviva, compresi i part time e le dipendenti in allattamento. In mobilitazione 0-24 per l’intera giornata anche i lavoratori in reperibilità. È inoltre previsto il blocco degli straordinari e della maggiore presenza oltre orario dal 18 al 28 febbraio. Lo sciopero è stato votato in una mozione approvata all’unanimità dalle assemblee sindacali delle sedi di Casalboccone e di Prenestino. “Le assemblee dei lavoratori della sede di Roma, dopo aver discusso le informazioni fornite dalla Rsu, ribadiscono la necessità di riaprire la trattativa sull’armonizzazione contrattuale e la rimodulazione della contrattazione collettiva – si legge nel documento – e invita pertanto la direzione aziendale a rimuovere gli ostacoli frapposti, sospendendo gli effetti della disdetta unilaterale degli accordi”.

“Tale trattativa si dovrà sviluppare nell’ambito di un piano industriale condiviso ed esplorando tutti i possibili e alternativi interventi sui costi e non solo quello sul costo del lavoro”, conclude la mozione.

A livello nazionale si muovo anche Fiom, Fim e Uilm. “Oggi Almaviva, messa alle corde da un mercato sregolato, con tariffe sempre più basse che ormai non coprono nemmeno i costi di produzione, affamata dai mancati pagamenti da parte dello Stato, pressata dalle banche, rischia di essere travolta dalla crisi – evidenzia un comunicato congiunto – Di fronte a questa situazione l’azienda risponde con la disdetta degli accordi, con il taglio delle retribuzioni e con il ricatto occupazionale. Ma è possibile intraprendere una strada diversa per uscire dalla crisi. Esistono strategie e politiche industriali alternative”.

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