MOBILE WORLD CONGRESS

Bernabè: “Tlc, servono regole light e meno tasse”

Il discorso inaugurale al Mobile World Congress di Barcellona affidato al presidente della Gsma e Telecom Italia. Le priorità per gli operatori europei: “Lte, ci serve più spettro, ma armonizzato”

Pubblicato il 25 Feb 2013

F.Me.

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Le tlc non sono più quell’industria ad alto rendimento di qualche anno fa e in Europa ci sono troppi operatori e “per competere” il presidente del Gsma e Telecom Italia, Franco Bernabè, chiede un “approccio più light” dei regolatori e meno tasse ai Governi. “In Europa una dura regolamentazione ha portato alla creazione di 190 operatori mobili e 710 operatori mobili virtuali. Gli operatori mobili e molti mercati stanno soffrendo per la troppa competizione – ha sottolineato nel suo discorso inaugurale al Mobile World Congress di Barcellona -. Il sistema regolatorio e la tassazione oggi è ancora basata sull’idea che la telefonia mobile sia un’industria di lusso con crescenti alti margini ma le cose sono drammaticamente cambiate in questi anni e questo non è più vero. L’industria mobile è gravata da un sistema regolatorio e di tassazione antiquato mentre combatte per competere in un ecosistema sempre più sfidante. I regolatori – aggiunge – devono adottare un approccio più lieve, le autorità antitrust dovrebbero permette all’industria di riorganizzarsi e i governi dovrebbero evitare di gravare eccessivamente le tlc con specifiche tasse”.

Bernabè ha evidenziato anche le priorità per il settore. “Tre punti devono essere messi in evidenza nella nostra agenda: spettro, privacy e investimenti”, ha detto rivolgendosi all’auditorium dove in prima fila siedono i numeri uno di At&T Randall Stephenson, di China Mobile Xi Guohua, di Telefonica, Cesar Alierta e Vodafone Vittorio Colao.

“Non dobbiamo solo acquisire ulteriore spettro, ma dobbiamo ridurre la frammentazione tra tecnologie e banda – ha spiegato – Spostandoci sull’Lte abbiamo chiaramente bisogno di più spettro ma questo deve essere armonizzato per rendere i servizi piu’ accessibili e affidabili, in tutte le aree geografiche”. Bernabè ha portato l’esempio dell’Iphone 5 che supporta l’Lte solo in certi paesi e con determinati operatori e non funziona in altri.

In un mondo sempre più connesso e soprattutto in cui le connessioni fra gli oggetti stanno arrivando a superare quelle tra le persone, la privacy diventa un obiettivo primario. “Abbiamo bisogno di uno standard di sicurezza molto alto – ha sottolineato Bernabè – gli operatori lo fanno con le Sim certificate e standardizzate che forniscono lo stesso livello di sicurezza delle banche”. Un’altra criticità che il manager ha richiamato è quella dei furti d’identità. “Oggi un consumatore tipo ha 26 diversi ‘user name’ ma solo 5 password diverse – ha ricordato – Nel mondo ogni giorno vengono violati 148 mila computer dagli hacker e il costo annuale di questi ‘furti’ è stimato in oltre 350 miliardi e continua a salire”.

Non è un freno ma “una sostanziale opportunità per gli operatori mobili – ha richiamato Bernabè – per i quali garantire la sicurezza fa parte del lavoro di ogni giorno”. Da una falla nel sistema può nascere un’opportunità nel settore della protezione dei dati personali e finanziari, eGovernment e operazioni Nfc(near field connection).
E infine gli investimenti che vanno ottimizzati in un settore dove la competizione è altissima. “Stiamo vivendo tutti in un nuovo mondo – ha concluso il presidente della Gsma – che creerà immense opportunità e nessuno sarà lasciato indietro”.

In un’intervista rilasciata a Bloomberg Television, Bernabè ha poi evidenziato che “l’industria ha bisogno di rafforzarsi, deve essere più concentrata, deve essere più forte”. Secondo Bernabè non si tratta tanto di una questione di mercato è questione di essere più solidi per poter finanziare gli investimenti nel medio e lungo periodo”, dato che “l’industria nei prossimi anni sarà chiamata investire circa 240 miliardi di euro in infrastrutture di nuova generazione”.

In questo senso – come riporta ancora Bloomberg – Etno presenterà la propria proposta che mira a ridurre la frammentazione nei mercati fisso e mobile alla Commissione Ue nelle prossime settimane. Secondo l’associazione delle telco europee all’interno dei singoli mercati dovrebbero esserci non più di tre operatori di rete mobile e due di rete fissa.

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