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Broadband: in Italia connessioni a +9,5%, ma resta il gap con l’Europa

Akamai: nel quarto trimestre 2012 il nostro paese ha raggiunto il 28% di collegamenti superiori a 4 Mbps, ma la media europea è del 45%. Cresce anche l’adozione dell’ultrabroadband, che raggiunge il 2,8% della popolazione

Pubblicato il 23 Apr 2013

Paolo Anastasio

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L’Italia è il paese europeo che ha registrato l’incremento maggiore delle connessioni a banda larga superiori a 4 Mbps da un semestre all’altro (+9.5), stabilizzandosi al 28%, a fronte di una media europea del 45%. Ciò non toglie che il nostro paese si trovi al penultimo posto nel Vecchio Continente per diffusione della banda larga. Peggio di noi ha fatto soltanto la Turchia. E’ quanto emerge dal Rapporto sullo stato di Internet relativo al quarto trimestre del 2012 targato Akamai, secondo cui Paesi Bassi e Svizzera sono i due paesi che dominano la classifica europea del broadband, con la percentuale più alta di connessioni, pari all’82%. Al terzo posto la Repubblica Ceca, con una percentuale del 72%.

Cresce anche l’adozione di high broadband in Italia, aumentata del 6.2% nel quarto trimestre del 2012 rispetto a quello precedente: ad oggi il 2,8% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, una crescita del 20% su base annua.

Nel quarto trimestre 2012, più della metà delle nazioni europee ha registrato il 10% delle connessioni alla piattaforma Akamai superiori ai 10 Mbps. La Svizzera guida la classifica europea con il 23% di connessioni high broadband, seguita dai Paesi Bassi al 21% e dalla Svezia al 19%.

Rispetto al 2011, il picco medio della velocità di connessione è aumentato di oltre il 10% in tutta Europa. Casi particolarmente rilevanti sono stati quelli di Gran Bretagna (dove il picco è aumentato del 44% attestandosi ai 30,5 Mbps), Spagna (+40%, oggi a 27,8 Mbps) e Austria (+40%, oggi a 25,9 Mbps). E’ invece l’Irlanda ad avere registrato l’aumento anno su anno più basso (+12%, oggi a 27 Mbps).
La Romania ha riscontrato il più alto picco medio di connessione del trimestre (42.6 Mbps), seguita da Svizzera (34.2 Mbps) e Belgio (33.4 Mbps).

Il picco di velocità di connessione raggiunto in Italia è pari a 19,4 Mbps, maggiore del 18% rispetto allo scorso anno e dell’1.2% rispetto al trimestre precedente.

“Negli ultimi cinque anni e nel 2012 in particolare, sono aumentati, a livello globale, i valori medi delle metriche utilizzate da Akamai per ‘misurare’ internet: stiamo riscontrando una sempre maggiore disponibilità di banda larga e una sempre più elevata velocità di connessione – spiega il redattore del Rapporto sullo Stato di Internet, David Belson di Akamai – Questa combinazione di fattori aprirà sicuramente le porte all’innovazione per quanto riguarda l’utilizzo di internet sia da parte delle aziende sia da parte dei privati”.

Il quarto trimestre 2012 ha registrato una velocità media di connessione mobile tra gli 8 Mbps e i 345 Kbps. Il provider che ha offerto la velocità di connessione maggiore è un austriaco, che ha superato gli 8 Mbps con un aumento pari a quasi il 9% rispetto al trimestre precedente. Esaminando il picco medio di velocità di connessione, è invece un provider spagnolo a salire sul podio, con 44 Mbps.

In Italia esiste un divario di circa 1.5 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (3,1 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (1,6 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 16,5 Mbps ai 13,1 Mbps.

La maggior parte (35,3%) delle richieste globali su reti cellulari connesse alla Akamai Intelligent Platform provengono da dispositivi che utilizzano l’Android Webkit, seguiti da Safari Mobile (32,6%).

I trend cambiano nel momento in cui vengono inclusi nell’analisi tutti i network (non solo quelli cellulari): in questo caso, da Safari Mobile giungono circa il 58,7% delle richieste e da Android Webkit circa il 21,7%.

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