LA VERTENZA

BT-Accenture: salta incontro al Mise, sindacati contro il governo: “Inqualificabile”

Non si sblocca la vertenza sul call center di Palermo. Michele Azzola (Slc): “C’è totale disinteresse da parte dei ministri”. BT Italia: “Rammaricati per stallo trattative”

Pubblicato il 03 Ott 2014

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È saltato l’incontro al Ministero dello Sviluppo economico in cui si doveva affrontare la vertenza BT-Accenture alla quale sono appese le sorti dei 262 addetti del call center di Palermo. Lo rendono noto i sindacati annunciando che il prossimo vertice si terrà lunedì 6 ottobre.

“L’atteggiamento del governo è inqualificabile – dice al Corriere delle Comunicazioni, Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil – Nella lettera in cui il Mise avvisava che l’incontro non ci sarebbe stato, si precisava anche che la nuova convocazione ci sarà solo dopo che sindacati e aziende hanno trovato l’accordo. Un modo per lavarsi le mani di una crisi che rischia di mettere sul lastrico oltre 200 famiglie”.

Nei giorni scorsi gli incontri tra le rappresentanze dei lavoratori, BT e Accenture si sono risolati con un nulla di fatto.

I sindacati infatti hanno respinto la proposta delle azienda di ripartire i lavoratori con un 30% coordinato da Accenture e assorbito in HR Service e il restante 70% destinato a BT, che creerebbe una newco. “A non convincere – spiega ancora Azzola – il vincolo dell’accordo a un abbassamento dei livelli retributivi e alla sottoscrizione di verbali di transazioni individuali per tutti i 262 lavoratori, con rinuncia di rivalsa per il precedente rapporto di lavoro”.

“Per noi è irricevibile – rincara la dose Vincenzo Daniele della Rsu Uilcom di Accenture – prevedere la sottoscrizione di un accordo individuale cosiddetto tombale, con il quale i dipendenti si impegnano a rinunciare ai diritti quesiti maturati in Accenture e non di fare vertenza, la riduzione del costo del lavoro e la ripartizione del personale tra le due società. Non ci stiamo non ci sono garanzie, né margini di trattativa se le condizioni sono queste”.

Oggi, stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, ci sarà un ulteriore incontro tra sindacati e aziende.

BT, dal canto suo, prende atto “con rammarico della situazione di stallo nella quale versano le negoziazioni con le controparti finalizzate ad individuare una soluzione stabile e di lungo periodo per salvaguardare il futuro di 262 lavoratori del Contact Center di proprietà di Accenture a Palermo”.

“Nella consapevolezza del grave problema sociale vissuto dai lavoratori palermitani, dalle loro famiglie e dalla comunità locale – si legge in una nota – BT Italia ha presentato alle controparti una proposta concreta che si basa sul piano industriale di rilancio e sviluppo del centro, con l’obiettivo di offrire garanzie occupazionali e finalizzato a rendere il contact center un centro di riconosciuto valore a livello europeo”.

Per l’azienda “condizione necessaria per il successo e la sostenibilità del piano è la definizione di un quadro di riferimento certo, all’interno del quale pianificare assunzioni a tempo indeterminato per tutti i dipendenti e gli investimenti necessari per il potenziamento infrastrutturale e tecnologico, per la formazione di tutti i lavoratori nonché per la ridefinizione dei processi e dei sistemi organizzativi”. BT Italia vuole continuare ad investire in Italia e nel futuro del centro e “auspica il raggiungimento di un accordo nelle prossime ore”, conclude l’azienda.

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