VERTENZA

Call center, nuovo braccio di ferro Almaviva-sindacati

L’azienda punta il dito contro Cgil, Cisl e Uil: “Disatteso l’accordo di maggio che ha scongiurato quasi 3mila esuberi”. Previsto il trasferimento di 154 addetti della sede di Palermo a quello di Rende. Il j’accuse dei sindacati: “Sono licenziamenti mascherati”. Domani il primo incontro tra le parti

Pubblicato il 27 Set 2016

F.Me

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Nuovo braccio di ferro tra Almaviva e sindacati. Ora al centro dello scontro ci sono i trasferimenti di 154 lavoratori dalla sede di Palermo a Rende. Secondo i sindacati quella dell’azienda è una scelta ricattatoria. “Si tratta di un licenziamento mascherato – dice il segretario della Cgil Palermo Enzio Campo – I lavoratori impiegati nella commessa Enel hanno un contratto part-time, guadagnano 600 euro al mese, lavorano 4 ore, come fanno a trasferirsi a Rende? La realtà è che in questo modo li utilizzano come elemento di pressione per rientrare in modo surrettizio in un appalto che Almaviva ha perso. E tutto ciò sta avvenendo nel mancato rispetto delle clausole sociali da parte di Enel, e nel dispregio di tavoli e accordi”.

Per Almaviva Contact, i sindacati hanno disatteso l’accordo sottoscritto al ministero dello Sviluppo economico, a Roma, lo scorso 31 maggio, che ha scongiurato i 2.988 esuberi a Palermo, Roma e Napoli. “E’ incomprensibile il mancato rispetto da parte delle organizzazioni sindacali – si legge in un comunicato aziendale interno – di quanto da loro garantito come punto centrale dell’accordo, che riguarda la gestione della qualita’ e della produttivita’ delle attivita’ aziendali, e questo farebbe venir meno ogni ipotesi di prosecuzione del percorso comunemente definito al ministero dello Sviluppo economico”.

“Almaviva Contact – continua la nota – non puo’ che evidenziare che, contrariamente alle basi dell’accordo del 31 maggio scorso, se da una parte si continua a rispettare quanto definito come impegno aziendale (anticipo contratti di solidarieta’, integrazione cds, garanzia ‘bonus Renzi’, mantenimento logistica di Palermo e Napoli, non riallocazione delle commesse, etc), dall’altra si assiste ad un costante aggravio della situazione economica, finanziaria ed operativa, come conseguenza di un’ulteriore espansione del fenomeno della delocalizzazione extra Ue (solo in Albania vi sono 25.000 addetti che lavorano per il mercato italiano con un raddoppio nel corso dell’ultimo anno); un perdurante ricorso a gare sotto il costo del lavoro (a partire dalla pubblica amministrazione); un ritardo nella restituzione di quanto anticipato ai lavoratori e la mancata risoluzione di gravi criticita’ presenti in alcuni servizi”.

Almaviva Contact ha convocato i sindacati per domani a Palermo nella sede di via Cordova per discutere del trasferimento della prima trance di lavoratori da Palermo a Rende. Si tratta del primo incontro come previsto dalla procedura sui trasferimenti collettivi.

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