Costamagna: ‘Basta con i furbetti dei call center’

Il presidente di Assocontact plaude alla decisione di Poste Italiane che ha sospeso un lotto della gara per il call center. Gara che si giocava tutta sul massimo ribasso del prezzo.

Pubblicato il 02 Lug 2009

Uno spiraglio di luce nel grigio panorama  economico del settore
dei call center “. Commenta così la sospensione di un lotto (da
5 milioni di euro sui 14 totali) della gara, indetta lo scorso 30
marzo da Poste Italiane per il call center, Umberto
Costamagna, presidente di Assocontact
, l’associazione
delle imprese di contact center in outsourcing aderente a
Confindustria.
Un vittoria di Assocontact e dei sindacati che si erano
battuti contro una gara giocata al massimo ribasso del
prezzo…

La marcia indietro di Poste è un risultato positivo che va nella
direzione che avevamo indicato. Nei call center non si può più
tornare indietro.
Tornare indietro verso dove?
Verso un obiettivo che non è quello della qualità e degli
investimenti in formazione, ma quello dei cosiddetti “furbetti
del call centerino” che sopravvivono solo grazie a una politica
aziendale che punta tutto sul massimo ribasso del prezzo e su
contratti che il comparto sta progressivamente abbandonando, come
quelli di collaborazione.
La qualità passa dalla tipologia di contratto applicato
agli addetti?

Certamente. Negli ultimi tre anni sono stati stabilizzati oltre
24mila lavoratori dei call center inbound. Occorre andare avanti su
questa strada e nessuno si deve chiamare fuori, né imprese, né
sindacati, né istituzioni.
Per le aziende regolarizzare vuol dire spendere di più. Si
dà la stura alla delocalizzazione?

L’off shore non garantisce la qualità semplicemente perchè si
mettono in campo addetti con culture e lingue diverse rispetto a
quelle del cliente finale che, invece, chiede sempre più
comprensione e “vicinanza”. Lo hanno capito anche molte aziende
britanniche, pioniere della delocalizzazione e tornate a gestire il
call center nel loro Paese.

Full story nel numero 13 del Corriere delle Comunicazioni
in uscita il 6 luglio

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