AGENDA DIGITALE

“Davos digitale” a rischio: Palazzo Chigi non scrive alla Kroes

“Giallo” negli uffici di Renzi: nessuna notizia della lettera prevista alla commissaria Ue Neelie Kroes: rischia di saltare il forum europeo sull’Agenda digitale annunciato ieri alla Camera dal premier. Lunedì ultimo giorno utile

Pubblicato il 20 Mar 2014

m.s.

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Niente lettera alla Neelie Kroes da Palazzo Chigi. E la “mini-Davos” del digitale prevista per luglio a Venezia rischia di saltare. L’evento, annunciato ieri dal premier Matteo Renzi alla Camera, prevede di raccogliere intorno a un tavolo, all’Arsenale di Venezia, un gruppo di super referenti europei sul tema dell’Agenda digitale. Una specie di “Davos dell’Ict” fortemente voluto sia dalla Commissione Ue che dal nuovo presidente del Consiglio. Già in fase avanzata l’organizzazione e il calendario, con accordi sui temi digitali all’ordine del giorno e su cui convergono i governi dell’Europa per spingere la ripresa economica. La stessa Neelie Kroes, commissario della Digital Agenda, risulta interessata all’evento previsto nell’alveo della Digital Assembly for Ue programmato per i giorni 9 e 10 luglio al Lido di Venezia.

Ma manca un tassello centrale, per mandare in porto il “colpo digitale”: la lettera con cui Palazzo Chigi invita ufficialmente il commissario Kroes. Negli uffici della presidenza del Consiglio tutto tace, a questo proposito. Peccato che il termine ultimo scada lunedì prossimo. Un ritardo che potrebbe costar caro al premier, tanto più in un periodo di forti negoziati con l’Europa.

“Abbiamo convenuto con Merkel e Hollande di organizzare a luglio in Italia un importante appuntamento sull’agenda digitale in tutti e 28 i Paesi dell’Unione europea” aveva detto ieri alla Camera parlando sugli esiti del Consiglio europeo.

“Proveremo a fare la digitalizzazione. Il semestre europeo è secondo noi un’occasione per rimetterci in regola con l’agenda digitale” aveva detto il premier nei giorni scorsi sottolineando l’importanza di “investire in innovazione tecnologica” anche per aiutare le imprese.

Come anticipato dal Corriere delle Comunicazioni il premier intende controllare direttamente le politiche per l’innovazione, mantenendo uno stretto controllo sulla governance e l’attuazione. L’idea è quella di farsi affiancare da un team di esperti fidati.

Intanto Francesco Caio annuncia – come anticipato dal Corriere delle Comunicazioni – che il premier “ha chiesto un briefing sul dossier della rete e sull’agenda digitale, che speriamo di poter organizzare entro fine mese”.

“La rete delle telecomunicazioni oggi è l’equivalente della rete elettrica per chi ci ha preceduto – ha detto mister Agenda digitale in occasione della presentazione della relazione dell’Organo di Vigilanza – avere la banda larga oggi ècome avere l’energia elettrica, il futuro passa da qui. E se dovessi dirvi che c’è piena consapevolezza di questo da parte della classe politica, direi una bugia. Consapevolezza ce n’è da parte delle giovani generazioni, l’ha avuto il presidente Letta, ce l’ha il presidente Renzi”.

Il dossier Agenda digitale è sul tavolo del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Derlio, che intende spinge sulla digitalizzazione della PAe sugli open data.

Contestualmente il nuovo governo andrà avanti sulla strada tracciata da Letta e Caio per realizzare i tre progetti chiave – fatturazione elettronica, identità digitale e anagrafe unica – considerati anche da nuovo esecutivo “teste d’ariete” per lo switch off dell’amministrazione.

Altro pilastro del programma Renzi è il sostegno alle start up. L’idea è quella di lanciare una sorta “piano industriale” in grado di mettere a sistema le migliaia di aziende innovative che – ci dicono ancora – possono “cambiare verso all’economia del paese”.

Riflettori puntati anche delle smart city. Tema, questo, particolarmente caro, a Delrio già ai tempi cui era presidente Anci. Secondo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio “l’Italia è di per sé una nazione smart: la sua bellezza e le sue piazze generano relazioni e connessioni positive. Ma non deve accontentarsi e rinunciare alla possibilità di innovare. Questo Paese deve fare sistema appellandosi a tutte le sue forze”.

Infine – ma non meno importante – le competenze digitali. L’idea in testa al premier è quella di varare finalmente un programma nazionale di formazione che coinvolga scuole, università e imprese da collegare job act. “Internet – fanno sapere dall’entourage di Renzi – ha creato negli ultimi 15 anni 700mila nuovi posti di lavoro ma è considerato ancora la cenerentola dello sviluppo. Non è più accettabile che sia così”.

Intanto Etno dà il benvenuto all’iniziativa annunciata da Matteo Renzi sull’Agenda Digitale. Per il presidente Luigi Gambardella “l’annuncio del di Renzi è un’ottima notizia per il nostro settore. La presidenza italiana dell’Ue è un’occasione unica per dare impulso alle politiche europee per la crescita delle Ict. Tale appuntamento avverrà a uno snodo cruciale della vita politica europea: i nuovi eurodeputati saranno eletti a fine maggio e i nuovi commissari europei verranno designati in autunno. La presidenza italiana ha la chance di orientare una nuova Agenda Digitale europea per i prossimi cinque anni. Abbiamo bisogno di un’agenda piu’ ambiziosa e incisiva. Etno è pronta a fare la sua parte per sostenere politiche di innovazione e di crescita”.

“Gli operatori di telecomunicazioni – ha aggiunto Gambardella – sono la spina dorsale della rivoluzione digitale oggi in corso. Secondo studi recenti, nel 2017 il traffico IP mondiale raggiungerà gli 1.4 Zetabyte all’anno: è urgente che l’Europa sviluppi una visione forte per un mondo in cui tutto sarà nterconnesso. Etno intende lavorare insieme alla Presidenza Italiana dell’Ue sin da ora su questa ambiziosa visione”.

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