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Digital Value “congela” il dossier Italtel. Su BT si stringe il cerchio



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L’azienda finita nell’inchiesta Sogei comunica che il closing dell’acquisizione è stato rinviato a data da destinarsi. Per BT offerte vincolanti attese per metà novembre: in lizza Tim, Retelit, Nextalia, Mutaris e Ultranet

Pubblicato il 30 ott 2024

Federica Meta

Giornalista



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Il caso Sogei stoppa l’operazione Digital Value-Italtel. Lo annucia in una nota l’azienda romana nella quale si precisa che “il closing, inizialmente previsto per la data di venerdi 18 ottobre è stato rinviato concordemente tra le parti alla luce dei fatti emersi nei giorni immediatamente precedenti”.

Digital Value ha in corso interlocuzioni con le parti venditrici e i finanziatori “nella prospettiva di meglio comprendere l’evoluzione degli eventi in corso in questo periodo e conferma la volontà e la disponibilità a ulteriori incontri di confronto e chiarimento”, sottolinea la nota.

L’offerta per Italtel

Lo scorso luglio Digital Value aveva offerto 120 milioni per rilevare il 100% del capitale di Italtel.

L’offerta vincolante prevedeva l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Italtel attualmente detenuto, per una partecipazione pari a circa il 71,38% del capitale sociale, da Nextalia, e per una partecipazione pari a circa il 28,62% del capitale sociale da Clessidra Capital Credit Sgr, di cui Nextalia si impegnava a procurare la vendita, a fronte di un corrispettivo complessivo fisso, non soggetto ad aggiustamenti, pari a complessivi 120 milioni euro, da pagarsi in due trance: 90 milioni alla data del closing (appunto previsto per il 18 ottobre) dell’operazione, e 30 milioni alla data del 20 giugno 2025.

Digital Value si riorganizza

Intanto il cda Digital Value nomina i nuovi comitati endoconsiliari.

I componenti del Comitato Controllo e Rischi salgono da 3 a 4, con casting vote al Presidente. Si tratta di amministratori tutti indipendenti: Maria Luisa Mosconi (Presidente), Laura Cappiello, Mario Anaclerio e Mario Vitale.

Nel Comitato Nomine e Remunerazioni la presidenza va a Laura Cappiello. Gli altri membri sono Maria Luisa Mosconi (amministratore indipendente) e Marco Emilio Angelo Patuano (amministratore non esecutivo).

Laura Cappiello ottiene che la presidenza del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate e opererà insieme a Maria Luisa Mosconi (amministratore indipendente) e Mario Vitale (amministratore indipendente).

Nel Comitato Esg Mario Vitale sarà presidente (amministratore indipendente); gli alrri membri sono Mario Anaclerio (amministratore indipendente) e Marco Emilio Angelo Patuano (amministratore non esecutivo).

“La Società comunica inoltre che il sindaco supplente Lucia Calore è subentrata al sindaco effettivo Paola Ginevra Latoni per la quale, in ragione dei rapporti di parentela con un neoamministratore di società controllata da Digital Value, è intervenuta la causa di decadenza dall’ufficio di cui all’art. 2399, comma 1, lett. b), del Codice Civile”, precisa una nota.

Infine Alessandro Pasqualin prosegue nel proprio incarico quale Chief Financial Officer e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Si stringe il cerchio su BT

Intanto si stringe il cerchio sulla vendita di BT. È prevista infatti per metà novembre la presentazione delle offerte finali e in “zona cesarini” spunta l’interesse del gruppo Ultranet, società che opera nelle Tlc e nelle infrastrutture e vanta una dorsale di 12mila km di fibra ottica su tutto il territorio nazionale.

Oltre a Ultranet sono in lizza Tim, Retelit, Nextalia e Mutaris, la holding di investimento tedesca il cui core business è l’acquisizione di aziende da ristrutturare.

Le attività di BT

L’azienda ha già ceduto alcune parti del business italiano a Tim nel 2021 e altre a Retelit l’anno scorso. La divisione, il cui personale full-time equivalent si aggira intorno alle 370 unità, ha una serie di contratti a lungo termine con grandi clienti aziendali, che hanno generato circa 300 milioni di euro di ricavi lo scorso anno.

La vendita di BT Italia è l’ultimo atto delle vicende che hanno interessato la divisione italiana del gruppo di tlc inglese, reduce da uno scandalo contabile del 2017 che ha costretto ad accantonare 530 milioni di sterline e ha portato a un lungo processo che ha visto la condanna all’inizio di quest’anno di otto persone, tra cui ex dipendenti di BT Italia, per manipolazione dei bilancio e per frode.

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