La politica economica e commerciale di Donald Trump pesa sui risultati di Nokia: il produttore finlandese di apparecchiature di rete per le tlc ha annunciato di aver rivisto nettamente al ribasso (-14%) la sua previsione di utile operativo per il 2025, a causa della debolezza del dollaro e dell’impatto dei dazi doganali.
Nokia ora stima un utile operativo tra 1,6 e 2,1 miliardi di euro, rispetto alla precedente previsione compresa tra 1,9 e 2,4 miliardi.
Nonostante la revisione delle previsioni di profitto, Nokia ha mantenuto le sue previsioni di flusso di cassa libero al 50-80% dell’utile operativo comparabile.
Le azioni di Nokia sono scese di oltre il 7% al momento dell’annuncio del taglio delle previsioni di utile operativo.
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Dazi e dollaro debole, impatto sull’utile operativo di Nokia
Nokia ha dichiarato che le fluttuazioni valutarie, in particolare l’indebolimento del dollaro, dovrebbero avere un impatto negativo di 230 milioni di euro sul suo utile operativo. Questo include un effetto operativo di 140 milioni e una variazione negativa non monetaria di 90 milioni nella valutazione degli investimenti in fondi di venture capital.
Inoltre, gli impatti negativi legati ai dazi sull’utile operativo dell’intero anno sono stimati tra 50 e 80 milioni.
Le previsioni riviste di Nokia si basano su un tasso di cambio di 1 euro = 1,17 dollari, rispetto al tasso di 1 euro = 1,04 euro utilizzato a gennaio, quando l’azienda aveva fornito le prime previsioni per l’intero 2025.
I risultati del secondo trimestre
Nokia ha anche fatto sapere che, sulla base dei dati preliminari per il secondo trimestre del 2025, l’azienda prevede ricavi di circa 4,55 miliardi e un utile operativo comparabile di 300 milioni. L’utile operativo comparabile trimestrale è stato influenzato da una variazione negativa di 50 milioni nella valutazione degli investimenti in fondi di venture capital, principalmente legata alle fluttuazioni valutarie.
Nokia ha dichiarato che il suo core business ha registrato le prestazioni previste nella prima metà dell’anno, ma la revisione al ribasso delle previsioni di profitto sono dovute alle incertezze esterne – come, appunto, i dazi e le fluttuazioni valutarie – emerse in questi ultimi tre mesi.
Le avvisaglie del primo trimestre
Nei primi tre mesi dell’anno Nokia aveva registrato margini ben al di sotto delle aspettative. L’utile operativo comparabile è sceso a 156 milioni di euro, con una perdita del 36% rispetto alla previsione media di 243,83 milioni di euro degli analisti intervistati da Lseg. Secondo la società, un onere una tantum nella divisione reti mobili ha avuto un impatto di 120 milioni di euro sui margini trimestrali.
Il fatturato netto di Nokia nel primo trimestre è stato di 4,39 miliardi di euro, in calo del 3% a valuta costante rispetto all’anno precedente e di poco inferiore ai 4,41 miliardi di euro attesi dagli analisti.
L’azienda ha confermato le sue prospettive annuali, che ora includono l’acquisizione di Infinera, ma ha dichiarato che il raggiungimento della fascia alta dell’utile operativo sarà più impegnativo di quanto inizialmente previsto. Già nel primo trimestre, dunque, l’ombra dei dazi pesava sulle prospettive del fornitore finlandese.
Nokia cerca nuove partnership nel mobile?
Intanto sta suscitando commenti nel settore dell’industria mobile un post su Reddit dell’account ufficiale del Community Manager di Nokia nel subreddit dedicato al brand finlandese. Il post invita i produttori mobile globali di dispositivi connessi a farsi avanti per esplorare opportunità di collaborazione con Nokia.
Nokia starebbe cercando nuove partnership dopo che è sfumata quella con HMD – altra azienda, tra l’altro, fortemente colpita dalla politica commerciale di Trump, visto che ha annunciato il ritiro dagli Usa soprattutto per via dei dazi.
Nokia l’anno scorso ha smentito le indiscrezioni secondo cui Samsung sarebbe stata interessata ad acquisire la sua divisione che si occupa di infrastrutture di rete. A giugno, il vendor europeo ha riorganizzato la unit Network Infrastructure e ha nominato alla guida come presidente David Heard, ex numero uno dell’acquisita Infinera. Il manager ha assunto l’incarico il 1° luglio.