TELEFONIA

Faro dell’Agcom su Tim: sotto esame l’aumento tariffario del fisso

L’Autorità valuterà nel consiglio di domani se aprire un procedimento nei confronti di Telecom Italia. Nel mirino il raddoppio dei costi a consumo per le linee di casa, operativo dal 1° aprile

Pubblicato il 23 Mar 2016

Andrea Frollà

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Domani l’Agcom deciderà se avviare un procedimento nei confronti di Telecom per l’aumento delle tariffe della linea fissa. Come annunciato a fine febbraio da Tim, dal 1° aprile il prezzo delle telefonate verso fissi e cellulari nazionali dell’offerta Voce e della linea Isdn (in sostanza coloro che hanno solo la vecchia linea telefonica di base e non hanno aderito alle offerte a forfait) passerà da 10 a 20 centesimi al minuto, con il ritorno dello scatto alla risposta pari a 20 centesimi.

Un rincaro che è finito sotto la lente dell’Autorità garante delle comunicazioni, che si riunirà nella giornata di domani e che secondo il Sole24Ore avrà all’ordine del giorno anche le nuove condizioni economiche stabilite dall’operatore telefonico. L’authority presieduta da Angelo Marcello Cardani deciderà se avviare una procedura nei confronti del Gruppo Telecom, per verificare l’ammissibilità dell’aumento tariffario e la sua aderenza con gli obblighi relativi al servizio universale.

I costi delle offerte per la rete fissa di Telecom Italia rischiano insomma di finire nuovamente sotto la manna dell’Autorità, che lo scorso 1° marzo ha multato la compagnia con una sanzione da 2 milioni di euro. In quel caso, a Telecom veniva imputato il fatto di non aver ottemperato alla diffida impartita dall’Agcom nell’aprile 2015. Quest’ultima si riferiva alla manovra con cui il gruppo di telecomunicazioni aveva “migrato” una parte consistente dei propri abbonati alla rete fissa verso diverse condizioni contrattuali ed economiche, praticamente dai piani a consumo a quelli flat.

Una migrazione nell’ambito della quale “le informazioni fornite non si sono rivelate del tutto corrette e adeguate”, spiegava l’authority nella delibera. In quello stesso provvedimento, l’Autorità si era “riservata di avviare con distinto procedimento le iniziative più opportune” per approfondire proprio la questione relativa all’aumento tariffario in vigore da aprile. Il rischio, per Telecom Italia, è che si apra un nuovo contenzioso.

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