TELECOM-TELEFONICA

Fossati: “Consob riconosca il controllo di Telco su Telecom”

Il patron di Findim: “La decisione dell’autorità brasiliana non porti alla vendita di Tim Brasil”. E Asati: “Il governo non si faccia mettere in mora dall’antitrust carioca”

Pubblicato il 05 Dic 2013

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“La decisione del Cade non porti alla vendita di Tim Brasil”. Non usa mezzi termini, Marco Fossati patron di Findim, nel commentare la decisione del Cade, antitrust brasiliano, sull’operazione Telefonica-Telco. Il manager chiede “un intervento immediato e risolutivo da parte delle Autorità di controllo italiane al fine di riconoscere il controllo di fatto di Telco su Telecom Italia, come già fatto dalle autorità brasiliane, con tutte le relative conseguenze giuridiche e finanziarie”. Fossati, dopo il pronunciamento del Cade che “riconosce e sancisce il controllo di Telefonica su Telecom Italia come effetto della crescita azionaria in Telco”, sostiene che “le conseguenti soluzioni imposte dal Cade a Telefonica non possono essere a detrimento e danno di Telecom Italia”. In pratica Fossati torna a ribadire che “la soluzione non può e non deve essere la vendita, obbligata, di Tim Brasil, ritenuta strategica dallo stesso management di TI”.

Ieri in occasione del convegno di Asati, Fossati aveva avvertito che “potrebbe compromettere il futuro di Telecom Italia e obbligherebbe tutti gli azionisti a mettere mano al portafoglio. Ma se si dovesse sacrificare Tim Brasil e si fosse costretti a cederla venderemo cara la pelle e faremo capire la differenza che c’è tra una vendita e una svendita”.

Anche per Asati “la decisione del Cade attesta che Telefonica controlla di fatto Telecom Italia tramite Telco”. I piccoli azionisti chiedono alla Consob “di emettere immediatamente un decisione analoga che sancisca formalmente un dato di fatto e imponga o il consolidamento del debito di Telecom Italia in Telco oppure lo scioglimento immediato dei patti Telco e quindi l’attribuzione ai singoli azionisti di Telco delle rispettive quote di Telecom Italia”.

Al Governo italiano, richiede di non farsi mettere ulteriormente in mora dal Cade e di non tergiversare ulteriormente riguardo al provvedimento richiesto dalla mozione del Senatore Mucchetti, Sen. Mattioli, Sen. Gasparri e altri e provveda al più presto perché non è possibile che un Governo si faccia dettare i tempi da un soggetto economico straniero quale Telefonica, potenziale predatore di Telecom Italia, aspettandone i comodi e assecondandone gli interessi. Le norme richieste dalla mozione relative alla doppia soglia dell’Opa e sul controllo societario, non sono più rimandabili”.

Infine, al Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, Asati chiede che nel cda di oggi non venga assolutamente toccato nessuna ipotesi di ventilata vendita di Tim Brasil.

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