Grandi manovre nel mobile. Alleanza russo svedese in vista

Accordo tra Alfa Group e la svedese TeliaSonera per creare una nuova società (quotata negli Usa) che controllerà due dei maggiori operatori mobili di Russia e Turchia: Megafon e Turkcell

Pubblicato il 13 Nov 2009

Alleanza russo-svedese nelle telecomunicazioni: l’obiettivo è il
controllo del mercato mobile in Russia e Turchia. Alfa Group e la
svedese TeliaSonera si sono accordate per fondere le loro azioni e
creare una nuova società che sarà quotata negli Stati Uniti e
controllerà due dei maggiori operatori mobili di Russia e Turchia:
Megafon e Turkcell.

Se approvato, l’accordo segnerebbe un importante punto a favore
di Alfa e TeliaSonera, che uniscono le forze contro un altro
importante azionista della Turkcell, il gruppo Cukurova (con il
quale i due investitori sono impegnati in una disputa legale in
merito alle loro partecipazioni), e al tempo stesso mettono a
frutto tutto il potenziale della loro partecipazione
multi-miliardaria nella russa Megafon.

L’alleanza arriva un mese dopo che la Alfa ha chiuso una
battaglia legale durata cinque anni con la norvegese Telenor, con
la quale c’è stato un simile accordo di fusione del business
mobile. Il gruppo russo, che si è fatto una certa nomea per le sue
strategie aggressive, ha in realtà avuto contrasti in passato
anche con TeliaSonera e gli analisti pensano che l’accordo
proposto oggi potrebbe scontrarsi con l’opposizione di altri
importanti azionisti di Turkcell e Megafon.

Alfa e TeliaSonera possiedono insieme il 69% di Megafon, il terzo
maggiore operatore mobile della Russia, e il 42% della Turkcell,
primo maggiore operatore mobile turco. "Le nostre aziende sono
partner naturali le cui azioni in Megafon e Turkcell sono dominanti
se combinate insieme", ha dichiarato Alexei Reznikovich, Ceo
della divisione telecom di Alfa. Il Ceo di TeliaSonera Lars Nyberg
ha dichiarato che con questo accordo si potrà convenire su una
politica di dividenti sia per Megafon che Turkcell. La prima non ha
mai pagato dividendi e alla fine del 2008 possedeva 1,4 miliardi di
dollari in contanti e equivalenti. La nuova società verrebbe
quotata sulla Borsa di New York tra uno o due anni, ha continuato
Nyberg, e l’accordo non influirebbe sulle attività di Turkcell e
MegaFon.

Reznikovich fa notare che restano ancora diversi punti da negoziare
prima che le azioni possano essere fuse, al contrario di quanto
accaduto con l’accordo con Telenor. “Per ora è solo una
dichiarazione di intenti”, secondo Reznikovich. I regolatori
russi monitorano da vicino qualunque cambio di proprietà nel
settore delle telecomunicazioni e potrebbero decidere di fermare un
accordo che vede la Megafon passare sotto il controllo di
un’azienda non russa. Reznikovich dice che i regolatori russi
sono stati consultati prima della proposta, ma non potranno
decidere se approvarla finché TeliaSonera e Alfa non firmeranno
l’accordo definitivo per unire le loro azioni.

TeliaSonera possiede il 44% della Megafon e il 37% della Turkcell.
Queste quote “non di controllo sono da molto tempo un cruccio per
il gruppo svedese”, secondo Societé Generale, e quindi
l’alleanza con i russi è sì “complicata, ma un’importante
svolta positiva”. “L’obiettivo è creare un operatore
internazionale di primo piano, con oltre 90 milioni di abbonati in
Russia, Turchia e Paesi del Cis e con una corporate governance ben
funzionante", ha dichiarato TeliaSonera. Il secondo maggiore
azionista di Megafon, AF Telecom, ha fatto sapere tramite i media
russi di non essere entusiasta all’idea del merger tra Megafon e
Turkcell. Ma parlando agli investitori in conference call, un
executive della TeliaSonera ha assicurato che l’azienda ha
consultato il proprietario di AF Telecom, Alisher Usmanov, in
merito alla fusione e che “forse non era la sua soluzione
preferita, ma è ovvio che dica così”. "Un’eventuale
obiezione di AF Telecom non cambierà la direzione dell’accordo
pur rendendo più difficile la sua attuazione”, secondo
l’executive di TeliaSonera.

La Turkcell è controllata tramite una holding company, la
Cukurova, che sostiene di avere la quota di maggioranza nella
società, ma Alfa e TeliaSonera dicono entrambe che il gruppo turco
ha ridotto la sua partecipazione, vendendo azioni prima a
TeliaSonera e poi ad Alfa. Se i due partner vinceranno le loro
cause legali contro la Cukurova, la Alfa acquisirà il controllo
indiretto di Cukurova Group in Turkcell e contribuirà con queste
azioni alla nuova società. La holding turca, per ora, non conferma
e non smentisce.

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