L'INTERVISTA

Il Li-Fi apre le danze del 5G. Italia in pole position con la startup To Be

Il fondatore e ceo Russo: “La Light Fidelity parte integrante della quinta generazione mobile, l’ultimo metro che connette l’utente alla rete”. Riflettori su realtà virtuale e aumentata ma anche sulla sicurezza del wireless

Pubblicato il 07 Dic 2020

LIFI

“Il Li-Fi è la tecnologia perfetta per consentire l’“anticipazione” del 5G. Si è infatti dimostrata estremamente performante e sicura, in quanto priva di onde elettromagnetiche aggiuntive rispetto alla luce. E più che un ponte il Li-Fi è parte integrante del 5G, è quello che noi chiamiamo “l’ultimo metro”, l’ultima tecnologia che connette l’utente finale alla rete”: Francesco Paolo Russo, fondatore e ceo della startup To Be spiega a CorCom le opportunità offerte dal Li-Fi, tecnologia messa in campo al Museo archeologico nazionale di Taranto (MArTA) il primo museo in Italia ad “accendere” la Light Fidelity grazie alla sperimentazione avviata da Infratel Italia e alla tecnologia di To Be.

Russo, perché il Li-Fi è così importante per il 5G?

Quando parliamo in senso “tecnologico”, per 5G intendiamo delle reti senza fili con una serie di requisiti altissimi, come ad esempio la latenza inferiore ad 1 millisecondo e la velocità di trasmissione molto elevata. Il Li-Fi diviene quindi la tecnologia perfetta per consentire una trasmissione di quinta generazione.

Quali servizi di nuova generazione il Li-Fi è già in grado di abilitare in attesa del 5G?

Grazie alla capacità della banda le applicazioni più immediate sono sicuramente quelle relative alla realtà virtuale ed aumentata dove la reattività necessaria è massima, ed il Li-Fi è in grado di soddisfare tale requisito. Un’altra applicazione è relativa alla sicurezza, in quanto una connessione Li-Fi offre un livello di protezione fisico superiore rispetto alle altre tecnologie wireless.

Trasmettere dati attraverso la luce, alias attraverso il Li-Fi. Come vi è venuta l’idea?

Sin da piccolo ho sempre avuto oltre alla pallanuoto, la mia più grande scuola di vita, due passioni: la tecnologia e la progettazione dello spazio. Con il tempo queste due passioni si sono fuse in un percorso di studi che mi ha portato alla discussione di una tesi di laurea sulle SmartCity, dove la tecnologia si fonde con lo spazio creando delle relazioni che talvolta guidano trasformazioni urbane e sociali. Twittando delle mie ricerche, entro in contatto con dei perfetti sconosciuti in collegamento dalla Sardegna. A colpi di tweet e di call quotidiane portammo avanti un lavoro per diverso tempo inseguendo un sogno che di lì a qualche mese ci avrebbe fatto trovare per la prima volta fisicamente a Roma, davanti la porta di una grande telco italiana, spinti dall’intuizione che la luce potesse diventare un veicolo di trasmissione di dati.  “Chi siete? Quanti dipendenti avete? Fatturato?” Con un pizzico di ingenuità risposi che c’eravamo visti per la prima volta in faccia qualche minuto prima e che l’indomani avremmo realizzato la nostra prima installazione LiFi in occasione del pre-Expo 2015. Inutile dirvi che rimasero a bocca aperta, dopo qualche minuto in quella sala arrivarono manager da tutto il palazzo incuriositi da questa buffa storia. Qualche mese dopo abbiamo fondato To Be srl, oggi leader nel mondo per quanto riguarda le tecnologie LiFi.

A quali progetti state lavorando al momento?

Grazie alla flessibilità della tecnologia stiamo lavorando su vari fronti: nei Beni Culturali con Infratel Italia stiamo implementando diverse LiFi Zone in alcuni musei italiani, i visitatori hanno così la possibilità di avere delle informazioni dalla luce rispetto all’opera d’arte che stanno guardando; stiamo connettendo in LiFi scuole e uffici; nel mondo Energy & Utilities stiamo realizzando diversi progetti forti dell’importante messaggio green delle nostre soluzioni; Retail, CyberSecurity, Sanità sono settori sui quali stiamo cominciando a lavorare.

Come si compone la squadra di To Be e chi vi finanzia?

La nostra squadra è composta ad oggi da 7 persone alle quali si aggiungono 5 ragazzi italo/argentini che vivono nei pressi dei Buenos Aires e completano la squadra di sviluppo, controllata dal nostro Cto Raniero e da Mauro (R&D). Al marketing c’è Annalisa, lato Finanza e coordinamento generale Danilo e Luca. Gli aspetti commerciali li seguo in prima persona insieme a Giacomo. Lato fundraising abbiamo vinto due anni fa il percorso di accelerazione con Tim #Wcap, acceleratore d’impresa del gruppo Tim.

A cosa puntate? Exit o investimento nell’azienda da parte di qualche grosso soggetto?

Stiamo dialogando con degli investitori per accelerare ulteriormente la nostra crescita e difendere la leadership che esprimiamo nel mondo per quanto riguarda le tecnologie LiFi. Stiamo inoltre valutando il lancio di una campagna di Equity Crowdfunding nel corso dei primi mesi del 2021.

Come vi vedete di qui a 5 anni?

Stessa passione, qualche compagno di viaggio in più, una dimensione internazionale. Stiamo inseguendo un sogno che a sua volta ne contiene altri. Vogliamo portare il LiFi nelle case delle persone, in tanti ce lo chiedono. Mordor Intelligence stima che il mercato europeo LiFi nel 2021 varrà già oltre 17 miliardi di dollari (Cagr 80% > 2025), una parte sarà la nostra.

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