ANALISI OVUM

Internet of Things, per Tlc e hi-tech è corsa agli investimenti

Analisi Ovum: dagli wearable alla connected car si moltiplicano finanziamenti e acquisizioni di startup attive nei vari segmenti IoT. Spesi in 4 anni 31 miliardi di dollari. Intel, Google, Qualcomm i big spender ma l’interesse delle telco aumenta: le più attive Verizon, Telefonica, Vodafone

Pubblicato il 14 Apr 2016

Patrizia Licata

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Sono le tecnologie e le startup più innovative della Internet of Things ad attrarre l’interesse dei gruppi dell’hi-tech e delle Tlc che vogliono stare sempre un passo avanti nell’evoluzione digitale. Le telco e le società tecnologiche hanno speso più di 31 miliardi di dollari in investimenti e acquisizioni collegati con l’IoT tra il 2011 e il 2015, svela una nuova ricerca di Ovum.

“Usando i data dell’IoT Investments Tracker di Ovum, abbiamo rilevato 76 accordi in 8 settori, tra cui servizi It, device wearable e auto connesse. Intel guida questa spinta verso gli investimenti nell’IoT con la sua acquisizione da 16,7 miliardi di dollari del produttore di chip Altera, ma anche Verizon, Google e Qualcomm hanno fatto ciascuna almeno una acquisizione di valore superiore a 1 miliardo di dollari nel periodo 2011-2015″, afferma Francesco Radicati, senior analyst, Digital Service.

Il numero di acquisizioni è salito da soli quattro deal nel 2011 a ben 19 nel 2015, con un picco di investimenti nel 2013; aziende come Fitbit attraggono massimo interesse sia fra le aziende tecnologiche che tra le telco. Il singolo investimento più consistente del 2015 è il finanziamento da 115 milioni di dollari per Sigfox, fornitore di una rete ultra-narrowband, realizzato da un gruppo di investitori tra cui venture fund di Telefonica, NTT Docomo e SK Telecom.

Ma anche se le telco rivolgono crescente attenzione al settore della IoT, i soldi arrivano in quantità massiccia più dal settore hitech che dalle Tlc: “I dati dimostrano che vendor come Intel e Qualcomm e colossi tecnologici come Google sono quelli che ancora investono di più”, sottolinea Francesco Radicati, autore del report. “Grazie ai loro venture fund e all’adiacenza agli ecosistemi dell’innovazione, queste aziende hanno sia le conoscenze e l’esperienza necessarie per individuare le start up dell’IoT più promettenti sia i fondi richiesti per investire e fare acquisizioni”.

Tuttavia, continua Radicati, le telco stanno diventando sempre più attive: hanno cominciato a creare i loro fondi di ventura corporate e acceleratori di start up e a fare acquisizioni che danno supporto alle loro strategie. Esempi che l’analista evidenzia sono l’acquisizione di Hughes Telematics da parte di Verizon nel 2012 e l’acquisizione di Cobra, fornitore di servizi per la connected car, da parte di Vodafone nel 2015.

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