STRATEGIE

Italtel stringe sul rilancio, via libera all’offerta di Psc

Il cda sceglie il gruppo guidato dalla famiglia Pesce per uscire dalla crisi. Ma serve l’ok di creditori e azionisti. Il 7 novembre il piano industriale in tribunale

Pubblicato il 15 Set 2020

pileri

Il cda di Italtel stringe sul piano di rilancio. Come riporta Il Sole 24 Ore il cda dell’azienda guidata da Stefano Pileri ha accettato l’offerta di Psc Partecipazioni che ora dovrà lavorare per trovare un accordo con i creditori, ma anche con Exprivia (che controlla l’81% di Italtel) e Cisco (che ha il 19% delle azioni), nonché elaborare la strategia di rilancio. La quadra va trovata entro il 7 novembre, quando il piano industriale dovrà essere presentato in tribunale per l’omologa. Se l’operazione dovesse andare a buon fine, il controllo di Italtel passerebbe nelle mani di Psc.

In lizza per il deal con Italtel, oltre a Psc, c’erano Accenture e Digital Value.

In gioco c’è il rilancio di una storica azienda di Tlc italiana che ha pagato soprattutto una riduzione del volume delle commesse Tim rispetto al 2018 e un rallentamento delle attività per Open Fiber.

Lo scorso 9 luglio Exprivia ha annunciato di aver rinunciato almeno temporaneamente, al rilancio di Italtel. Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto non è stato possibile concretizzare soluzioni per sostenere le nuove iniziative dedicate alla controllata coerenti con gli interessi di Exprivia e dei suoi azionisti, e pertanto ha deliberato di interrompere l’attività esplorativa relativa a proprie ipotesi di intervento, riservandosi di monitorare la situazione e di rivalutarla sulla base degli sviluppi.

“Exprivia, rimane convinta della validità del progetto di integrazione dei due gruppi tecnologici – spiegava una nota aziendale – che ambisce alla nascita di una nuova realtà industriale con un ruolo di accelerazione del processo di trasformazione digitale del Paese, attraverso l’unione delle competenze nell’Information Technology di Exprivia e la consolidata esperienza nelle Tlc di Italtel, e continuerà a perseguire ogni occasione di sinergia commerciale con Italtel, sia in relazione ai piani di business in essere, sia nella individuazione di nuove opportunità offerte dal mercato”.

Le strategie dell’Ad, Stefano Pileri

In un’intervista a CorCom, l’Ad di Italtel Stefano Pileri spiegava i motivi della crisi e le linee di massima del piano di rilancio. “Se nel 2018 ci eravamo occupati principalmente di high level design su 6mila Comuni – ricordava Pileri nell’intervista – nel 2019 ci siamo concentrati sulla progettazione esecutiva con tutte le complessità tecniche e amministrative che questa si porta dietro. Gli enti locali necessitano di una documentazione molto dettagliata per rilasciare permessi. Non a caso il Piano Nazionale Banda UltraLarga (Bul) sta affrontando tutta una serie di difficoltà di roll-out”.

Per il 2020 l’Ad punta a una sostanziale tenuta che si basa sul contenimento dei costi e sul posizionamento sulle aree a maggiore crescita. “Su questo secondo fronte intendiamo puntare sull’innovazione e diversificare ancora di più la nostra attività, rafforzando i servizi di ingegneria, che andranno ad affiancare la più tradizionale attività di integrazione su reti e applicazioni software – puntualizzava – I driver innovativi sono il 5G, l’IoT, il cloud distribuito e la sicurezza delle reti. Sul 5G, nello specifico, Italtel ha un know how e sta facendo sviluppi in particolare nel software per core network che, abbinati con i nostri servizi di sicurezza delle reti, fanno di noi un soggetto pressoché unico nel panorama nazionale”.

 Chi è Psc Partecipazioni

Psc è controllata direttamente ed indirettamente – tramite la holding PSC Partecipazioni – dalla famiglia Pesce, di cui il capostipite Emidio Pesce, padre di Umberto, Angelo e Annalisa, ne è stato il fondatore.

Nel 2014 Simest – società controllata da Cassa depositi e prestiti, l’Istituto Nazionale di Promozione controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e partecipato da oltre 60 Fondazioni bancarie – ha acquisito una quota del capitale sociale di Psc incrementando la propria partecipazione nel 2016 attraverso un ulteriore aumento di capitale riservato. Ad oggi detiene il 9,64%.

Nel 2018 Fincantieri  controllata per il 71,6% da Fintecna, finanziaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha acquisito una quota del 10% del capitale sociale del Gruppo Psc mediante un aumento di capitale riservato.

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