TELECOM PACKAGE

Kroes: “Tlc, niente authority unica”

Il commissario all’Agenda digitale “rinuncia” al regolatore europeo pur di accelerare sul telecom package: dovrà essere approvato entro maggio 2014, prima dell’elezione del nuovo Parlamento Ue. Spinta centripeta per la gestione delle frequenze

Pubblicato il 27 Mag 2013

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Sarà varato entro maggio 2014 il nuovo pacchetto di misure volto a rafforzare il mercato delle telecomunicazioni dell’Unione Europea: lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea, Neelie Kroes, in una video-intervista al Wall Street Journal.

La Kroes, che è anche Commissario Ue all’Agenda digitale, ha spiegato che la proposta sarà illustrata nei dettagli a luglio o agosto, per essere sottoposta ai leader politici nel vertice di ottobre. L’obiettivo è farla approvare dal parlamento europeo prima delle elezioni per il suo rinnovo in programma a maggio del prossimo anno.

Sottolineando che, in una situazione di crisi, è “preferibile essere pragmatici piuttosto che inseguire sogni”, la Kroes ha aggiunto che, per arrivare il prima possibile all’entrata in vigore delle riforme, sarà stralciata la questione del regolatore unico in sostituzione di quelli nazionali. Al contrario il Commissario Ue suggerirà che gli operatori, attualmente tenuti a lavorare con il regolatore di ciascun Paese dove sono presenti, scelgano un organismo regolatorio “di casa propria” e trattino con questo.

Del resto i precedenti tentativi di andare in questa direzione hanno incontrato resistenza da parte degli Stati membri, restii a cedere il controllo a Bruxelles.

Tra le questioni cruciali c’è anche quella dell’allocazione delle frequenze radio degli operatori di telefonia mobile, anch’essa gestita a livello statale. Un altro obiettivo è l’eliminazione di alcuni oneri a carico dei consumatori, come le tariffe di roaming. Kroes si è soffermata sul tema della frammentazione. Nell’Ue, infatti, quaranta grandi compagnie di telefonia mobile si contendono 505 milioni di utenti; il numero pro capite di operatori è sei volte più alto rispetto a quello degli Stati Uniti. Dal 2006 per gli operatori le entrate medie per utente sono diminuite del sedici per cento, mentre sono aumentate del 14 per cento negli Usa. Altro tema quello delle pratiche fiscale, il cui trattamento, secondo Kroes, è solo all’inizio.

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