Mass media e social media: cooperazione più che contrapposizione

E’ quanto emerge da un incontro organizzato dall’Università Tor Vergata a Roma. Internet ha cambiato il playground e le parole chiave sono diventate coinvolgimento e democratizzazione

Pubblicato il 16 Mag 2014

Paola Ciaffi

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“L’avvento di Internet e dei social media ha comportato forti spinte evolutive nel settore della comunicazione. Tuttavia, esse non indicano una sostituzione dei social media a discapito dei media tradizionali. Si tratta piuttosto di un cambiamento di prospettiva, che vede la comunicazione sui social media tesa al coinvolgimento delle persone, in un’ottica relazionale e cooperativa in grado di generare goodwill e successo nel tempo”, spiega Simonetta Pattuglia, direttore del Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma Tor Vergata.

Di questi temi si è discusso a nel corso di una tavola rotonda “Mass media e social media: dall’informazione alla comunicazione interpersonale. Ragionamenti su un’efficace e corretta comunicazione delle organizzazioni”, organizzata dal Master e dal Dipartimento Studi di Impresa, Governo e Filosofia nell’ambito della Settimana della Pastorale Universitaria sulle scienze della Comunicazione e del ciclo di seminari “Economia, Finanzia e Impresa. Aspetti etici”.

Dello stesso avviso di Pattuglia si è detto Sergio Cherubini, consigliere scientifico del master, interessato alle buone pratiche messe in atto dalle realtà professionali da cui provengono i relatori. A partire da Carmen Sergi, dell’Università di Tor Vergata e rappresentante di Uniferpi, sezione universitaria della Federazione relazioni Pubbliche Italiana (Ferpi), che nel suo intervento ha insistito sulla necessità per chi intende entrare nel mondo del lavoro – e restarci a lungo – di fare network. Partendo dal pay off di Uniferpi “In viaggio verso la professione”, Sergi ha evidenziato l’importanza di creare una rete di relazioni tra studenti e professionisti della comunicazione e delle relazioni pubbliche, in cui ognuno possa realizzarsi nell’insegnamento universale “essere è fare”.

Con Dino Amenduni, Responsabile Nuovi Media di Proforma, e Marco Laudonio, Coordinatore del sito e dei social media del governo di Enrico Letta, si è entrati nel vivo della comunicazione politica. Best practices, regole-base da seguire per comunicare in maniera efficace sui social ma soprattutto delle parole-chiave: trasparenza, parità, collaborazione, partecipazione, empowerment. La comunicazione politica viaggia sui social e deve adeguarsi parlando a più pubblici e andando, come dice Laudonio, “dove si trovano le persone”.

Gli stessi concetti, questi, espressi da monsignor Antonio Interguglielmi, cappellano Rai Saxa Rubra. “La comunicazione è una forma di scambio e di condivisione – ha spiegato – come lo è il Cristianesimo, che è la comunicazione della Resurrezione di Gesù da parte degli Apostoli”. Cosa può fare la Chiesa? Non temere i nuovi mezzi comunicativi di cui si dispone e, anzi, utilizzarli per parlare e incontrare pubblici diversi. Sulla scia di grandi personalità del mondo ecclesiastico, non ultimo Papa Francesco, il segreto è entrare in relazione col prossimo.

Eugenio La Teana, Responsabile Ricerca e Sviluppo RTL 102.5, si è soffermato proprio su questa esigenza per spiegare il grande lavoro che negli ultimi dieci anni ha interessato RTL 102.5. Due gli elementi-chiave del rinnovamento aziendale: multiplatform e interattività. RTL ha compreso quanto fosse fondamentale interagire con l’utente su più device, con contenuti che si adattassero perfettamente alle esigenze e specificità dei pubblici di riferimento. “Let the user decide”, sostiene La Teana: “pensiamo oltre, inventiamo nuovi modi per entrare in contatto con gli utenti: questo è ciò che ha spinto RTL 102.5 ad un grande lavoro di rinnovamento e che ancora ci porta a cercare nuove strade per un sempre maggior engagement”.

Interessante poi verificare come due autorevoli rappresentanti del mondo giornalistico, Massimo Leoni (capo redazione Politica SkyTg24) e Dino Pesole (giornalista de Il Sole 24 Ore) si confrontino col mondo dei nuovi media. Anche in questo caso sono emerse delle key words ricorrenti. Innanzitutto la semplificazione: la comunicazione politica e istituzionale odierna tende ad una generale semplificazione del messaggio, in modo che possa arrivare al più vasto pubblico senza la necessità della mediazione (potenzialmente distorta) dei giornalisti. “Ma la semplificazione è un valore?” – si è chiesto Leoni. È un valore a due condizioni: a patto che sia onesta e che porti a maggiore consapevolezza da parte del cittadino. Concorda Dino Pesole, che vede il buono della rivoluzione epocale del mondo della comunicazione e dell’informazione in atto: “i processi di cambiamento in corso vanno governati e dominati attraverso capacità e intelligenza critica e preparazione, perché solo così possono essere interpretati consapevolmente”. In questo scenario l’integrazione tra mezzi diversi, che Il Sole 24 Ore stesso ha attuato da tempo, si rivela uno strumento potente per una comunicazione corretta ed esaustiva.

La Tavola Rotonda si è conclusa con la testimonianza di Andrea Rosa Ammaturo, Business Development inTesta del Gruppo Armando Testa che, attraverso una case history dell’agenzia per Lavazza, ha illustrato come perfino uno strumento tradizionale come un calendario possa diventare un’azione collettiva con il contributo degli utenti sui social. I fan di Lavazza, partecipando al contest audiovisivo sponsorizzato e finanziato da Lavazza, inviando i loro filmati sono diventati essi stessi protagonisti. Democratizzazione e coinvolgimento: questi altri due concetti basilari emersi dall’incontro.

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