IL PIANO

Metroweb spinge sulle nuove reti e chiede 100 milioni a Unicredit

La società tratta con l’istituto di credito. Si punta a cablare il 7%-8% del territorio

Pubblicato il 11 Mar 2015

F.Me.

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In attesa di capire come e quando verrà realizzato il piano della banda ultralarga varato dal governo, Metroweb si prepara a nuovi investimenti per altri 100 milioni. Il gruppo guidato da Alberto Trondoli, scrive Milano Finanza, punta a portare la fibra nelle case di altre città italiane, grazie a un finanziamento che sta negoziando con Unicredit , per arrivare a coprire il 7-8% del territorio.

Dal dicembre 2012 (cioè da quando il Fondo Strategico italiano ha sottoscritto un aumento di capitale da 200 milioni per il 46,2% di Metroweb), la società ha investito circa 300 milioni in reti in fibra ottica di nuova generazione, distribuiti in particolare tra Milano (50 milioni), Bologna (62 milioni), Torino (125 milioni) e Genova (qualche decina di milioni).

Allora il Fsi si si era impegnato a investire altri 300 milioni, nel momento in cui fosse scattata una nuova fase di crescita della società. Il momento sembra arrivato e coincide con il piano per la banda larga varato dal governo. A oggi gli aspetti tecnici del bando di gara che permetterà di ottenere gli incentivi in questione non sono ancora stati comunicati, ma si calcola che per potare la fibra ottica in tutte le principali città italiane saranno necessari investimenti in equity per almeno 1 miliardo, più realisticamente 1,5 miliardi. Dopodiché si dovrà fare ricorso alla leva, con finanziamenti bancari, project bond e ricorso al Fondo di garanzia.

Oggi in un’intervista rilasciata a Repubblica, il presidente di Cdp e di Metroweb Franco Bassanini, ha parlato delle trattativa con Telecom Italia. “L’ipotesi è che Telecom Italia entri ora in minoranza, ma con il diritto di acquisire la maggioranza una volta realizzato il piano di investimenti. Un diritto garantito da meccanismi automatici e preventivamente validato dall’Antitrust”, ha detto. Se a Telecom questa soluzione non piace, “ha il diritto di non starci. Quanto a noi – ha proseguito il presidente di Metroweb- sentiamo il dovere civile di contribuire a realizzare il piano del Governo, con chi ci sta, e se necessario anche da soli”.

“La posta – ha sottolineato – è troppo importante: solo per la parte di rete tutta in fibra sono 5/6 mld di investimenti che possono ridare spinta all’economia e al Pil, rilanciare la competitività delle imprese, dimostrare all’Europa che l’Italia sta cambiando. Per questo non vedo contraddizioni tra il mio ruolo di presidente di Metroweb e di advisor del Governo: penso che Metroweb debba stare dalla parte del Governo, dunque del Paese”.

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