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Occupazione: il traino delle mobile apps

Nel 2011 l’app economy ha creato 466.000 posti di lavoro negli Usa, cioè 45% in più rispetto al 2010 e le mobile money hanno dimostrato di essere generatrici di posti di lavoro

Pubblicato il 17 Set 2012

Piero Laporta

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La Banca Mondiale assicura che gli abbonamenti di telefonia mobile nel mondo sono più di 6 miliardi, cioè oltre sei volte la quantità nel 2000. Tale incremento vertiginoso, oltre a determinare un trend difficilmente raffreddabile e tanto meno invertibile nel breve, ha propiziato un proporzionale incremento di “app economy”. Nel 2001 sono state scaricate oltre 30 miliardi di mobile app, soprattutto per estendere la capacità dei telefoni. Secondo la Banca mondiale la telefonia mobile stimola l’attività imprenditoriale, creando nuovi posti di lavoro autonomo, a tempo parziale e flexwork, dando opportunità per il secondo e il terzo lavoro.

Nel 2011 l’app economy ha creato 466.000 posti di lavoro negli Usa, cioè 45 per cento in più rispetto al 2010, mentre le mobile money hanno dimostrato di essere generatrici di posti di lavoro. Il rapporto cita la Safaricom M-Pesa, che da sola ha impiegato 23.000 persone in Kenya, mentre il secondo operatore kenyota, Airtel Kenya, prevede di occuparne 25.000 per il nuovo servizio Mobile Money Airtel. La Banca Mondiale cita anche il Kerala (India): il programma mGovernment, con l’installazione di oltre 20 app, ha agevolato 3 milioni di interazioni governo-cittadini, in meno di due anni dal lancio, a dicembre 2010. Stamattina due vigili comunali di Roma Capitale hanno notificato una multa al mio vicino di casa. Costo della carta 0,3 euro, costo del carburante 1 euro, 30 minuti di lavoro dei due agenti 40 euro, valore della multa 60 euro, probabile incasso del Comune vicino a zero. Mandiamo i nostri amministratori in ostaggio a Kerala al posto dei marò, almeno impareranno qualcosa.

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