L’Ict gioca un ruolo da protagonista nella sfida più importante del nostro tempo: quella della crescita. La Internet Economy è determinante per lo sviluppo del Paese e va sostenuta affinché possa esprimere tutto il suo potenziale. Come evidenziato recentemente da una ricerca condotta dal Digital Advisory Group (Dag), l’economia digitale genera direttamente 30 miliardi di euro del nostro Pil (il 2%) e ne produce indirettamente altri 20. Il Web ha creato in Italia 700mila posti di lavoro negli ultimi 15 anni: per ogni posto eliminato ne ha prodotti in media quasi due. Internet ha fatto nascere nuovi bisogni e ha dato un forte impulso alla grande industria e alle Pmi in termini di efficienza, produttività e competitività. Tuttavia, lo sviluppo del digitale da noi è in ritardo rispetto agli altri Paesi europei.
L’Italia si colloca al 27° posto tra i 34 Paesi dell’Ocse per intensità di utilizzo di Internet, utilizzo e diffusione della banda larga, e-commerce e pubblicità online. Questo significa che si può e si deve fare molto di più. Per crescere, all’Italia servono investimenti tecnologici. Il Paese crescerà solo aumentando il suo peso tecnologico e migliorando le infrastrutture digitali sul territorio. Per sostenere gli investimenti servono due cose.
Primo: regolamentare il mercato secondo misure eque che diano ai privati adeguate garanzie di ritorno sui capitali investiti. Secondo: attuare una politica industriale che metta al centro i bisogni dei cittadini, dei consumatori. Gli investimenti vanno concentrati in funzione della domanda. Per un gruppo come Telecom Italia, questo significa dotare il Paese di reti a banda larga e ultra-larga fissa e mobile a partire dalle diverse esigenze che hanno imprese e individui: la rete fissa sarà strategica per i distretti industriali e le Pmi, quella mobile risolverà il problema del digital divide. Significa fornire nuovi servizi ai consumatori e alle imprese, sviluppando tutte le potenzialità del Cloud Computing. E significa, infine, accelerare il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, in un’ottica di efficienza e semplificazione.