“La revisione in corso del quadro normativo europeo sulla
protezione dei dati personali, deve essere una occasione per i
policy maker per valutare attentamente le necessità dei cittadini
e delle imprese Ue, che subiscono sempre più l’impatto di
modelli di business globali basati su valori e regole per la
privacy non europei”: lo ha detto Luigi Gambardella, Presidente
dell'Etno a Washington a margine dell’International Digital
Economy Accords Project organizzato dall'Aspen Institute Us che
ha riunito per due giorni esponenti del governo e
dell'industria europea ed americana.
Gambardella ha spiegato infatti che “le imprese europee devono
rispettare un quadro giuridico in materia di protezione dei dati
molto più stringente che altrove e subiscono quindi uno svantaggio
competitivo nel mercato globale. Questo svantaggio è aggravato dal
fatto che solo le società con sede nell'Ue devono applicare
tali regole, anche se moltissime imprese non europee, in prevalenza
over-the-top, si rivolgono ai cittadini comunitari, i quali
svolgono la maggior parte delle proprie attività on-line
attraverso siti web extra-Ue.”
“La revisione della Direttiva sulla protezione dei dati personali
può affrontare questo svantaggio competitivo rendendo le regole
per gli operatori UE sufficientemente flessibili da poter
rafforzare l'innovazione e consentire lo sviluppo di nuovi
servizi legati ad una maggiore la mobilità dei dati. Norme
eccessivamente stringenti non sono adatte all’ambiente digitale.
Inoltre, la Commissione Europea deve garantire che gli operatori
over-the-top che offrono servizi ai cittadini dell’UE siano
soggetti alle norme europee sulla protezione dei dati personali, le
quali dovrebbero essere applicate indipendentemente dalla
collocazione geografica dell’operatore”.