L'ASSEMBLEA

Recchi nel cda di Inwit, si apre la partita per la presidenza Telecom

Tim chiede di integrare l’odg dell’assemblea della società delle torri prevista il 20 aprile con la nomina di 4 nuovi amministratori, tra cui l’attuale presidente della compagnia di Tlc

Pubblicato il 31 Mar 2017

recchi-giuseppe-160601153021

Giuseppe Recchi entrerà nel cda di Inwit. La società delle torri una pubblicata sul proprio sito ieri sera, annuncia di aver ricevuto dall’azionista di maggioranza Tim, una richiesta di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria del 20 aprile con un nuovo punto. Nel dettaglio è richiesta la nomina di 4 nuovi amministratori, previa rideterminazione del numero dei componenti del cda da 11 a 15. Si chiede all’assemblea che vengano nominati: Filomena Passeggio, Aurelio Guarna, Agostino Nuzzolo e Giuseppe Recchi, oggi presidente della stessa Tim, che rimarranno in carica fino alla scadenza del mandato dell’attuale consiglio, ovvero fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2017 la prossima primavera.

Secondo La Repubblica si tratta di una richiesta non casuale, dato che Inwit promuoverà presumibilmente Recchi alla presidenza di Inwit al posto di Francesco Profumo. La mossa libererebbe la casella della presidenza Telecom che Vivendi, socio di maggioranza della compagnia, dovrà decidere come riempire. In questa prospettiva salgono le quotazioni del ceo della media company francese, Arnaud de Puyfontaine.

La scelta di un esponente di punta di Vivendi per la presidenza Telecom potrebbe riacuire la discussione sul tema del controllo di Telecom Italia, sotto la lente dell’Agcom dopo la galoppata di Vivendi fino a quasi il 30% di Mediaset.

Ma nel pomeriggio fonti vicine a Telecom, interpellate dall’AdnKronos, fanno sapere che Recchi entrerà nel board di Inwoit ma non diventerà presidente. “L’obiettivo di Telecom Italia è di porre “un maggior presidio della governance di Inwit”, ha spiegato la fonte.

Nei giorni scorsi il collegio sindacale di Telecom ha portato alla ribalta il tema sostenendo che il consiglio di amministrazione, salvo eccezioni di scarsa rilevanza, si è sempre espresso secondo le indicazioni dei consiglieri rappresentanti del socio di riferimento. Elemento che considera sufficiente “per poter accertare la sussistenza, ai fini della disciplina delle operazioni con parti correlate, di una posizione di controllo” di Vivendi su Tim. Il cda ha invece affermato che i consiglieri si sono sempre espressi liberamente.

Secondo una fonte vicina alla questione, vista la portata dell’investimento dei francesi, avere un rappresentante Vivendi alla presidenza avrebbe senso. Una ipotesi che potrebbe rendere meno spinosa una presidenza francese è di rendere la carica di presidente non esecutiva.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati