Le reti autonome scriveranno il prossimo capitolo delle telco: i fornitori di servizi di telecomunicazione potranno assicurarsi crescita e competitività abilitando reti autonome costruite su architetture che si auto- configurano, ottimizzano e riparano tramite il controllo closed-loop con un intervento umano minimo. La trasformazione in reti più intelligenti promette efficienza operativa, risparmi sui costi e l’agilità per implementare rapidamente i servizi digitali di nuova generazione.
È quanto si legge in un’analisi pubblicata da Ibm in partnership con TM Forum.
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Reti autonome per abilitare nuovi modelli di servizio
Per questo studio sono stati intervistati 200 dirigenti globali delle telecomunicazioni. Le domande hanno voluto approfondire l’evoluzione delle organizzazioni verso reti autonome e la successiva analisi ha utilizzato la classificazione dei livelli di maturità delle reti autonome secondo il TM Forum (livelli da 0 a 5).
Dalle risposte è risultato che solo il 6% dei dirigenti riporta oggi reti autonome di livello 4. Il 22% prevede di raggiungere il livello 4 in tre anni.
Le telco che si sono mosse per prime stanno andando avanti investendo in modo più aggressivo nelle loro reti e si aspettano ritorni più elevati. Per esempio, il 55% delle telco con reti autonome di Livello 3 e 4 ha parzialmente implementato la risoluzione automatica dei ticket di servizio e l’auto-riparazione dagli incidenti, mentre il 44% delle telco con reti autonome di Livello 0-2 sta ancora valutando queste opzioni.
“Con le reti autonome di Livello 4 le telco possono anticipare i cambiamenti e rispondere con l’automazione avanzata e intent-driven”, si legge nello studio. “Ma oggi la maturità in questo settore è mediamente di 1,9 e sarà di 2,9 nel 2028″.
Il sondaggio ha mostrato anche l’autonomia della rete non è solo una questione operativa: è un imperativo aziendale strategico, essenziale per abilitare nuovi modelli di servizio (come afferma il 63% degli intervistati) e fornire esperienze migliori ai clienti (dichiara il 69%). Entro il 2028, i dirigenti si aspettano che gli investimenti nelle reti autonome forniscano un Roi del 22%.
Cloud e Ai accelerano la transizione
Il 57% dei dirigenti delle Tlc concorda sul fatto che la maturità della propria organizzazione nel cloud e l’Ai svolge un ruolo decisivo nell’accelerare la transizione verso reti autonome avanzate.
Tuttavia, mentre gli operatori Tlc sono pienamente entrati nell’era del cloud e stanno migrando le reti su architetture cloud-native per abilitare l’automazione, sull’intelligenza artificiale faticano a evolvere a causa dei silos di dati. E solo il 35% riconosce che l’Ai e la Gen Ai sono cruciali per le operazioni di rete automatizzate.
“Una visione coraggiosa e un’azione decisa separeranno i leader dal resto delle telco”, si legge nello studio. “Il 73% dei dirigenti ha progettato una roadmap chiara per passare dall’automazione di base alle vere autonomous operations. L’impegno finanziario rafforza la strategia: entro il 2028, gli operatori si aspettano una crescita del 35% dei budget per le reti come percentuale dei ricavi annuali e quasi il 19% di questi soldi alimenterà iniziative di trasformazione, in particolare investimenti in Ai e Ai generativa e nel cloud nativo”.
Che cosa possono fare le reti autonome
Zte è tra i fornitori delle telco che ha introdotto soluzioni per la realizzazione di reti autonome di livello 4. L’azienda spiega quali sono le funzionalità che si attivano:
Diagnosi rapida dei guasti e self-healing a livello di servizio: questa soluzione risolve automaticamente i guasti soft per i clienti della banda larga domestica, come i problemi di configurazione wifi, riducendo il tempo di recupero del 30% e limitando al minimo le visite di manutenzione in loco.
Diagnosi di difetti del linguaggio naturale abilitata per LLM: tradizionalmente, l’analisi degli utenti con basso QoE si basa su ingegneri senior. Integrando LLM (Large Language Model) e Text-to-SQL, la soluzione di rete autonoma Zte consente interazioni linguistiche naturali per il data mining e l’analisi delle cause alla radice. Genera così rapporti diagnostici e interfacce intuitive, riducendo le barriere tecniche e aumentando l’efficienza operativa.
Dai Kpi alla gestione dell’esperienza del cliente (Cem): i Kpi di rete tradizionali non sempre riflettono la vera esperienza dell’utente. La piattaforma Zte Cem sfrutta i big data e l’intelligenza artificiale per fornire profili dettagliati dell’esperienza utente. La soluzione identifica in modo proattivo gli utenti che subiscono un degrado di qualità e scopre le cause alla radice, con conseguente riduzione del 20% dei reclami.
Gestione intelligente dell’energia: la soluzione di rete autonoma analizza il traffico Pon e il consumo di energia delle apparecchiature per generare piani di risparmio energetico automatizzati, ottenendo il 95% di automazione e riducendo il consumo medio di energia delle apparecchiature del 10%.