VODAFONE

Ripepi: “Lte, in azienda niente sarà come prima”

Il Cto di Vodafone Italia e Sud Europa: “Le imprese italiane saranno sempre più connesse in rete
e risparmieranno grazie a servizi non più posti nei propri datacenter, ma esternalizzati”

Pubblicato il 06 Mar 2013

“Siamo partiti per primi e stiamo accelerando. Entro marzo saremo nelle principali 20 città. Per noi il 4G ha un’importanza particolare perché in queste città raggiungiamo anche le grandi aziende”. Alberto Ripepi, Cto di Vodafone Italia e Sud Europa racconta di una strategia che guarda ai consumatori e al pubblico delle aziende contemporaneamente.
Parliamo, per prima cosa, di investimenti e piani di copertura.
Per le frequenze abbiamo speso 1,2 miliardi di euro e prevediamo un investimento altrettanto importante in 5-6 anni, per coprire il 40% della popolazione entro il 2014.
Quale sarà l’impatto Lte sul pubblico aziendale?
Le aziende hanno grande interesse per il 4G perché possono fare cose che finora non sono state possibili su 3G. Per esempio, la condivisione attiva di documenti e video chiamate mobili. Poter contare su un’infrastruttura di rete veloce e a bassa latenza aiuta inoltre le aziende a usare servizi cloud anche in mobilità: per la gestione di grosse banche dati, per usare applicazioni messe sulla Nuvola.
Ma come cambierà la vita delle aziende grazie all’Lte?
Saranno sempre più connesse in rete e risparmieranno grazie a servizi non più posti nei propri datacenter, ma esternalizzati. Pensiamo ai vantaggi di gestire le forze vendite e ordini in remoto. Noi stessi stiamo pensando di fornire ai nostri venditori tablet e applicazioni di gestione ordini. Il venditore seleziona qui l’offerta per il cliente business, le opzioni, il numero di sim e il cliente firma direttamente in digitale sul tablet. L’ordine viene mandato via rete mobile al sistema di gestione centralizzato e, via mail, al cliente. Senza alcun passaggio cartaceo, né bisogno di un back office che debba caricare l’ordine sul sistema. Un altro esempio: il back up & restore dati del dispositivo mobile. Adesso l’utente deve farlo su rete fissa, quindi deve tornare in ufficio per fare copia dei dati. Con il 4G potrà farlo di continuo, anche in mobilità, aumentando la sicurezza.
Quale offerta commerciale state sviluppando per le aziende?
Abbiamo già offerte business Lte dedicate tablet, chiavetta e smartphone. Il servizio base include una buona quantità di dati e la velocità del 4G. Su questo stiamo aggiungendo servizi di cloud, di sicurezza, back up and restore e anche quelli consumer estendibili al mondo business (come il Calcio). Sono pacchetti che l’utente può aggiungere, con un costo. Le aziende hanno quindi una quantità di dati (GB) maggiori, rispetto a quanto previsto nelle offerte per i consumatori, e servizi ad hoc. Vodafone in Germania è stato uno dei primi operatori europei a lanciare l’Lte su larga scala. Quale impatto avete visto, lì, sul pubblico business?
Lì è usato parecchio per fixed mobile substitution, cioè per sostituire l’Adsl, sia da parte dei consumatori sia da parte delle aziende. Sta andando bene. In Germania Vodafone ha cominciato dalle aree del digital divide e poi si è spostata nelle grandi città. Grazie alle frequenze 800 MHz anche in Italia il 4G avrà un ruolo importante per combattere il digital divide.
Frequenze: partiti con i 1.800 MHz, quando userete le altre?
Nelle prossime settimane cominceremo a usare gli 800 MHz. I 2.6 GHz sono già disponbili e usati in prime installazioni dedicate. Gli 800 MHz ci serviranno per avere un layer di copertura nazionale, i 1.800 MHz per aumentare la capacità di rete nelle città. I 2.6 GHz sia per fare capacità sia per dare prestazioni di picco nelle zone a maggiore densità. Abbiamo già sperimentato gli 800 a Brusson in valle d’Aosta.
Non aspetterete che si chiuda la questione delle interferenze, per partire con gli 800 MHz?
Siamo seduti in un tavolo con il ministero, gli altri operatori e tutti i soggetti coinvolti e siamo molto sereni, sapendo di aver acquisito le frequenze più distanti dalla banda televisiva, mentre quelle più sporche- interferite- le ha Wind. Pensiamo che gli operatori dovranno risolvere le interferenze in funzione del danno provocato.
Che livello di crescita vi aspettate, da noi, per la nuova rete?
Nel primo anno lo sviluppo sarà limitato, ma dal 2014 ci sarà il boom, grazie alla diffusione dei terminali abilitati. Un po’ com’è stato per il 3G.

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