Serbia, Macedonia, Bulgaria, Albania e Turchia potrebbero raggiungere a breve un accordo per eliminare i costi di roaming nella regione. Lo ha annunciato il ministro delle telecomunicazioni serbo, Rasim Ljajić.
Le agenzie regolatrici dei Paesi balcanici si incontreranno a fine agosto in Macedonia per discutere del tema. Oltre ai paesi attualmente partecipanti nei negoziati, anche Bosnia Erzegovina e Kosovo entreranno nella zona “roaming-free” in un momento successivo.
La procedura, avviata due mesi fa seguendo l’esempio dell’Unione Europea, non sarà “né semplice, né veloce” ha detto il ministro serbo. Se l’accordo a livello istituzionale verrà raggiunto, seguiranno i negoziati con gli operatori di telefonia mobile operanti nei paesi della regione, i quali potrebbero non essere d’accordo per via degli interessi economici contrastanti.
“L’interesse dei cittadini esiste, ma è discutibile se sarà anche nell’interesse degli operatori” ha sottolineato Ljajić. L’obiettivo dei regolatori è quello di abbattere i costi di roaming sia per la voce che per la trasmissione di dati. A livello istituzionale, si tratterà soprattutto di trovare una soluzione legale appropriata.
Quanto ai tempi, Ljajic ha fatto notare che l’avvio operativo già dal gennaio 2015, come suggerito da alcuni media locali, potrebbe risultare difficile.
Anche il direttore dell’Agenzia per le comunicazioni elettroniche della Macedonia, Robert Oridanski, parlando con l’agenzia macedone Mia, ha sottolineato che gli “operatori mobili non sono troppo contenti di questa proposta, ma gli interessi degli utenti devono essere prioritari”.
“Mentre aspettiamo che la Commissione Europea aggiusti i nostri prezzi di roaming a quelli europei, da regolatori balcanici abbiamo deciso di fare una prima mossa in questo senso al livello regionale, cancellando i costi di roaming tra i nostri utenti sia nel contesto bilaterale che in quello multilaterale” ha detto Oridanski.