AGENDA DIGITALE

Smart city, sicurezza delle reti motore di innovazione

Con l’avvio del progetto Upsidedown Protect, Milano sperimenta la protezione delle infrastrutture sotterranee. Obiettivo: rafforzare i sistemi IT delle PA locali e rilanciare il mercato della gestione dati

Pubblicato il 22 Feb 2013

Simone d’Antonio

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Milano diventa terreno di sperimentazione sulla sicurezza delle reti infrastrutturali sotterranee in occasione del progetto Upsidedown Protect. La Regione Lombardia è lead partner del progetto europeo che vede Cittalia, il centro studi dell’Anci, tra i suoi partner assieme ad altri tredici organizzazioni da undici paesi europei diversi (oltre a cinque italiani, altri nove sono basati in Austria, Bulgaria, Francia, Irlanda, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia). Il progetto-pilota, co-finanziato dalla Commissione europea, punta a mettere in pratica i principi della direttiva europea Inspire, migliorando al contempo gli standard di gestione delle informazioni sulle infrastrutture sotterranee, al fine di predisporre misure di prevenzione e di contrasto ad eventuali attacchi terroristici. Nei due anni di operatività del progetto si procederà alla mappatura delle piattaforme di catasto già esistenti nei paesi dell’Unione europea, identificando il livello di vulnerabilità attraverso una strategia di collaborazione tra pubblico e privato che punta a migliorare la sicurezza di queste infrastrutture garantendo allo stesso tempo un adeguato livello di informazione per il pubblico (come previsto dalla direttiva Inspire). L’incrocio tra innovazione e sicurezza avrà conseguenze positive non solo per le amministrazioni locali ma anche per rilanciare produzioni tecnologiche in grado di migliorare i sistemi di raccolta, elaborazione e condivisione dei dati da parte delle utilities europee.

L’eterogeneità delle organizzazioni coinvolte nel progetto, da amministrazioni regionali e locali fino a piccole e media imprese, università e network di settore (come l’Eurogi, l’organizzazione-ombrello europea per l’informazione geografica), garantisce un coinvolgimento ampio di tutti gli stakeholders del settore: i target group dell’iniziativa sono infatti gli oltre mille operatori pubblici e privati attivi in Europa nei campi delle utilities pubbliche e private, regolatori regionali e nazionali dei servizi, imprese ingegneristiche private attive nel campo delle infrastrutture sotterranee.
Tra i risultati attesi del progetto figurano lo sviluppo di standard europei e di misure specifiche per la protezione dei dati spaziali riguardanti le infrastrutture critiche, lo scambio di buone prassi e di esperienze nella gestione dei dati geospaziali ed il miglioramento delle relazioni tra autorità pubbliche e soggetti privati per favorire la fornitura di servizi e tecnologie appropriate a questo settore specifico.
Updisedown Protect svilupperà analisi strategiche per prevenire attacchi terroristici ed altre minacce alla sicurezza delle reti attraverso una serie di workshop rivolti agli attori pubblici e privati per aumentare non solo la consapevolezza di un tale rischio a livello urbano ma anche per favorire la nascita di un nuovo profilo professionale, quello del “security expert in underground CIs protection”.

La Regione Lombardia è impegnata già da tempo nella realizzazione di progetti-pilota per la mappatura catastale del sottosuolo ed è dotata di una specifica piattaforma digitale che mette a disposizione strumenti facilmente accessibili dalle amministrazioni pubbliche, dai dipendenti delle strutture regionali, dai gestori e dai cittadini per la visualizzazione e il download dei dati (www.ors.regione.lombardia.it).
Upsidedown Protect intende proseguire quanto già realizzato dalla Regione negli ultimi anni e, sulla scorta di questa esperienze, redigerà delle linee guida in cui saranno indicati gli standard minimi di sicurezza da rispettare. Parte del progetto sarà dedicata poi alle tecnologie di streaming e alla creazione di una piattaforma per monitorare e gestire i dati riguardanti le infrastrutture urbane registrando eventuali rischi per le città o abusi dei dati. Nel corso dell’Expo di Milano 2015 i partner del progetto illustreranno i risultati raggiunti e i casi di buone pratiche per replicarle a livello locale, nazionale ed europeo. Pur legandosi ad un dibattito internazionale in corso sul rapporto tra libertà di accesso ai dati e sicurezza, il progetto manterrà una forte impronta locale grazie all’utilizzo di un approccio partecipativo dal basso, che favorirà il dialogo tra amministrazioni locali, soggetti tecnici e società fornitrici di servizi locali nell’ambito di una forma innovativa, e unica in Europa, di partenariato pubblico-privato.

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