l’analisi

Starlink – EchoStar: l’operatore ibrido che cambia gli equilibri nelle tlc



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Un accordo da 17 miliardi di dollari ridisegna la competizione: la sfida non è più quante torri possiedi, ma come sai orchestrare orbite, spettro e software. Per operatori, imprese e utenti significa nuove pressioni sui costi ma anche l’opportunità di una connettività senza interruzioni

Pubblicato il 11 set 2025

Alessandro Sannini

Private equity investor



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SpaceX, attraverso Starlink, ha firmato un accordo per l’acquisto di licenze di spettro da EchoStar per un valore di circa 17 miliardi di dollari. Il perimetro comprende porzioni chiave come AWS‑4 e H‑Block, ossia bande utilizzabili in configurazione terrestre per servizi 4G/5G, oltre che come estensione “non terrestre” in architetture NTN (non‑terrestrial networks). L’intesa prevede un corrispettivo misto tra contanti e azioni e, in parallelo, un’intesa commerciale che abiliterà i clienti Boost Mobile (marchio EchoStar) ad accedere al Direct‑to‑Cell di Starlink. È la tessera mancante di un mosaico che, negli ultimi anni, ha visto Starlink costruire una catena del valore completa: razzi, satelliti, terminali, rete e ora spettro.

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