LA VERIFICA

Telecom Italia, faro della Consob sul piano Patuano

L’Autorità sta compiendo una verifica a 360° sul progetto presentato dall’Ad. In corso contatti anche con Asati e Findim

Pubblicato il 12 Nov 2013

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Consob sta compiendo una verifica a 360 gradi su Telecom Italia, dopo il consiglio del 7 novembre, che ha varato un piano di cessioni e l’emissione di un prestito convertendo per complessivi 4 miliardi di euro. Lo dice una fonte vicina alla Commissione di vigilanza, interpellata da Reuters.

“Sono in corso accertamenti e verifiche sulla vicenda Telecom a 360 gradi su diversi aspetti legati alle ultime deliberazioni: dalle trattative per la cessione di Telecom Argentina, all’emissione del convertendo, alla convocazione dell’assemblea” per la revoca del consiglio chiesta dalla Findim di Marco Fossati, dice la fonte aggiungendo che “sono in corso contatti con diversi soggetti, Asati, Findim…”.

Telecom Italia ha annunciato un piano di rafforzamento patrimoniale di circa 4 miliardi di euro che prevede la cessione di Telecom Argentina, delle torri, dei multiplex e un bond convertendo da 1,3 miliardi. Sul fronte Argentina Telecom procede a passo spedito. Ieri il consiglio di amministrazione della compagnia ha dato pieno mandato all’Ad Marco Patuano sulla vendita delle partecipazioni dirette e indirette nella costola sud americana.

Secondo Asati, però, “un Consiglio di Amministrazione governato di fatto in stragrande maggioranza dai 4/5 dei consiglieri dall’azionista di controllo Telco non dovrebbe effettuare decisioni rilevanti”. In una lettera inviata al Cda di Telecom e alla Consob, i piccoli azionisti sottolineano che “la vendita della partecipata Argentina, delle torri radio, da ultimo il convertendo sono operazioni che stanno calpestando i diritti delle minoranze. Il convertendo ha favorito solo i ben introdotti con gli azionisti di Telco, gli unici che non si vedranno diluiti il capitale con prezzi di sottoscrizione di enorme vantaggio”.

“Svendere un asset strategico – spiega Asati – senza gara e a un signore che potenzialmente sara’ legato ad una cordata che si dividerà potenzialmente la partecipata Argentina, replicando un potenziale spezzatino anche in Brasile quando tra 10 mesi Telefonica comodamente avrà risolto tutti i suoi accordi e problemi con l’Anatel locale, è una operazione fuori mercato che deve essere immediatamente rivista e discussa”.

Per questo motivo Asati invita il cda ad integrare l’ordine del giorno entro il 25 novembre prossimo “in modo da sottoporre l’eventuale vendita alla prossima assemblea del 20 dicembre”.

“Se tale proposta non verrà accettata – avverte l’associazione – ricorreremo ad una azione di responsabilità verso gli attuali amministratori con la speranza che almeno i consiglieri “veramente indipendenti” appoggino la nostra richiestae dando con la presente le nostre volonta a tutte le autorità di vigilanza di settore quali in primis la Consob, le autorità Argentine Cndc,Cnv e Brasiliane Cade e Anatel, e l’Americana Sec”.

Telecom Italia ha convocato per il 20 dicembre l’assemblea richiesta da Marco Fossati per chiedere la revoca del consiglio di amministrazione.

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