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Telecom, rebus presidente. Più lontana l’ipotesi Sarmi

L’Ad di Poste indisponibile a un ruolo senza deleghe. Più probabile un rinvio della supplenza con un passaggio di testimone Minucci-Fitoussi il 7 novembre. Ma con l’assemblea di aprile scadranno tutti

Pubblicato il 09 Ott 2013

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La successione a Telecom rimane in stallo: si allontana il nome di Massimo Sarmi, attuale numero uno di Poste italiane, indisponibile a ricoprire un ruolo di pura rappresentanza. Il comitato nomine di Telecom, riunitosi già venerdì, ha concordato di affidare la selezione delle candidature a un cacciatore di teste, scrive il Sole 24 Ore. Ma la ricerca rischia di andare a vuoto, considerate le condizioni volute da Telco (una governance con presidente dotato di soli poteri di rappresentanza e un Ad con deleghe piene). Tutto il cda è in scadenza e nessuno ora come ora è in grado di fornire garanzie per il prossimo mandato. Anche Telefonica brancola nel buio.

Inoltre, qualora Telefonica diventasse azionista di riferimento, vorrebbe gestire la partecipata italiana e in questo senso circola già una candidatura “spagnola” per un possibile affiancamento operativo alla guida di Telecom (si fa il nome di un ex top manager del gruppo spagnolo, Antonio Viana Baptista).

Allo stato attuale non è escluso che si prolunghi la supplenza al vertice fino alla prossima assemblea di aprile: in questo caso il cda del 7 novembre potrebbe vedere, a norma di statuto, il passaggio di mano del vp Minucci al consigliere più anziano Jean Paul Fitoussi.

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