IL CASO

Tim e Ntt Data, due manager del procurement indagati per corruzione



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Si tratta di Simone De Rose, responsabile degli acquisti IT e Ict business di Tim, ed Emilio Graziano di Ntt Data. Perquisizioni della Guardia di Finanza. La telco guidata da Labriola: “Collaboreremo con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del Gruppo”

Pubblicato il 23 ott 2024



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Indagini e perquisizioni su Tim e Ntt Data. La Guardia di Finanza su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, si legge in una nota delle stessa Procura, “hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di due soggetti, rispettivamente procuratori delle società quotate Tim e Ntt Data Italia, per l’ipotesi di corruzione tra privati.

Le perquisizioni

“Le perquisizioni sono eseguite presso i domicili dei soggetti nonché taluni uffici delle menzionate società – prosegue la nota – Il provvedimento in questione è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari allo stato delle attuali acquisizioni probatorie ed è doveroso sottolineare che sino a un giudizio definitivo vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati”.

I manager indagati

Indagati Simone De Rose, dirigente di Tim, ed Emilio Graziano, procuratore di Ntt Data Italia.

De Rose in Tim è responsabile dal 2019 nell’ambito della funzione Procurement per gli acquisti It e Ict Business. Nel dicembre 2021 era stato nominato ad interim responsabile della funzione Procurement.

L’inchiesta, secondo quanto si apprende, è un segmento di quella, avviata da alcuni pm capitolini tra cui Paolo Ielo, per corruzione e turbativa d’asta che ha portato all’arresto, tra gli altri, di Paolino Iorio, ex dg di Sogei, braccio informatico del Tesoro, e dell’imprenditore Massimo Rossi. Secondo l’ipotesi accusatoria formulata dai pm capitolini Gianfranco Gallo e Alessandro Picchi, il procuratore speciale di Tim avrebbe ricevuto “in due occasioni” denaro “non dovuto” dall’altro indagato “per compiere atti in violazione degli obblighi inerenti al suo ufficio e comunque in violazione degli obblighi di fedelta'”. In particolare, il procuratore di Tim avrebbe ricevuto 50 mila euro il 22 febbraio 2024 e una somma non quantificata il 15 maggio 2024. I due procuratori sono emersi come “soggetti di interesse investigativo” durante un atto di indagine della guardia di finanza con riferimento all’imprenditore Massimo Rossi, arrestato in una diversa inchiesta giudiziaria assieme all’ex Dg Business di Sogei, Paolino Iorio.

Tim e Ntt pronte a collaborare con gli inquirenti

Tim in una nota conferma che nel corso della mattina di oggi la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione presso l’ufficio di un proprio dirigente per l’ipotesi di corruzione tra privati. “La società – si legge in una nota – collaborerà con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del Gruppo”.

Secondo quanto apprende l’Adnkronos, un audit interno del gruppo Tim è stato attivato già lo scorso 18 ottobre appena sono circolate le prime indiscrezioni sull’inchiesta per presunta corruzione tra privati emersa oggi a seguito della perquisizione della Gdf. L’audit che si attiva in automatico dopo presunte irregolarità è un atto formale e dovuto e punta a fare un’analisi dettagliata sulla regolarità dei processi interni. Insomma una fotografia dettagliata della situazione dei contratti interessati dalla vicenda: sia quelli affidati in trattativa diretta sia quelli gestiti con gara.

Ntt Data, confermando le indagini che riguardano un dipendente della società, sottolinea che l’azienda non è coinvolta direttamente nell’inchiesta e “ribadisce la piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti per l’accertamento dei fatti”.

Tim e Vivendi in tribunale il 14 novembre

Intanto Vivendi e Tim tornano in Tribunale il 14 novembre per la seconda udienza del ricorso contro la decisione di vendere Netco a Kkr. Il giudice della Quindicesima sezione civile del Tribunale di Milano aveva fissato l’udienza al 5 novembre ma, secondo quanto si apprende, è stata posticipata di una decina di giorni.

Standard Ethics ha rimosso l’outlook “Negativo” a Vivendi. Il Corporate Standard Ethics Rating (Ser) “E” è confermato. Il primo Corporate Ser assegnato alla Societa’ risale al 2015. L’azienda e’ una costituente dello SE French Index. “Gli analisti – si legge in una nota – rimuovono l’Outlook ‘Negativo’ e non escludono, nel breve periodo, la possibilita’ di intervenire modificando il livello di rating attribuito alla società”.

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