Agcom e Agcm potrebbero sollevare dubbi rispetto alle attività di commercializzazione di prodotti e servizi Tim attraverso la rete di uffici postali, una delle prerogative che derivano dall’acquisizione del 24,81% della telco da parte di Poste italiane, diventata primo azionista del gruppo. L’ipotesi è ventilata in un articolo di Repubblica, che ricorda come il 22 maggio il Garante della Concorrenza abbia già avviato un’istruttoria sull’operazione per esaminare il grado di concentrazione Tim-Poste da cui potrebbe scaturire una richiesta di integrazione informativa da parte delle due società.
il caso
Tim-Poste sotto i riflettori dell’antitrust. Intermonte: “Conseguenze irrilevanti”
Agcom e Agcm potrebbero mettere al vaglio la vendita esclusiva di servizi e prodotti dell’operatore attraverso la rete degli sportelli. La banca d’investimento: “Alla luce del decreto Omnibus 2024, non prevediamo impatti”. Nel frattempo si punta a chiarire il ruolo della telco nell’incidente Enav

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