MERCATI

Tlc, il monito della Vestager: “Il consolidamento frena l’innovazione”

Secondo il commissario Ue all’Antitrust l’eccessivo ricorso a operazioni di M&A rischia di ridurre la spinta agli investimenti. E sottolinea anche altri pericoli: “Bollette più care e meno concorrenza per i consumatori”

Pubblicato il 15 Giu 2015

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Fusioni ed eccessivo consolidamento del mercato delle tlc non portano necessariamente a più investimenti e innovazione nel settore, anzi rischiano di ridurre la spinta. Lo ha sottolineato la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager in un discorso a Parigi. “Gli operatori storici sostengono che se non possono fare fusioni con i loro rivali nello stesso paese non saranno in grado di aumentare i loro investimenti” ma, ha sottolineato la commissaria, sebbene “abbia sentito quest’affermazione abbastanza spesso, non ho visto prove che sia questo il caso”.

Al contrario, ha continuato, “ci sono ampie prove che un eccessivo consolidamento possa portare non solo a meno concorrenza e a bollette piu’ care per i consumatori, ma che riduca anche gli incentivi a innovare sui mercati nazionali”.

Guardando alla Francia, la commissaria ha fatto l’esempio dell’ingresso sul mercato di Free Mobile: dal 2009 gli investimenti in tlc sono aumentati e tuttora restano più alti di quando il nuovo operatore non era ancora presente. E “gli operatori alternativi”, ha concluso Vestager, “stanno anche dietro i principali investimenti nelle reti nell’Ue”.

Il mercato delle Tlc tiene banco in Europa in questi giorni. Consiglio Ue e Parlamento sono infatti a lavoro per trovare un’intesa sul roaming. Al termine del Consiglio Tlc che si è tenuto la scorsa settimana la presidenza lettone di turno aveva detto che “è “realistico trovare un accordo” per “cancellare i sovraccosti del roaming prima del 2018” a condizione che nell’intesa siano tenute “in conto le altre questioni connesse del pacchetto” tlc. “La finestra di opportunità è tra il 2016 e il 2018”, aveva affermato il commissario Guenther Oettinger, sottolineando che “ora la palla è nel campo del Parlamento”. Se questo “determinerà la sua posizione”, l’intesa sarà raggiunta “nelle prossime settimane”.

Durante il consiglio la presidenza lettone ha avvertito che “deve essere ridotto il fossato tra i colegislatori” ma “non ad ogni costo” perché “la copertura dei costi deve essere la regola di base per l’abolizione del roaming” in quanto “non possiamo obbligare gli operatori ad operare in perdita”. La presidenza lettone preparerà un nuovo testo di compromesso ma “tocca ora al Parlamento Ue dimostrare il suo impegno per chiudere il dossier il prima possibile”. Gli europarlamentari, ha sottolineato il ministro lettone Anrijs Matiss, hanno infatti cancellato un incontro previsto per lunedì.

“Il Consiglio ha la volontà di andare avanti verso la fine del roaming se il Parlamento europeo s’impegna su tutte le questioni aperte” del pacchetto tlc, che include anche la net neutrality”, aveva chiarito Guenther Oettinger su Twitter dopo la colazione con i ministri dei 28 organizzata per cercare di superare l’impasse sul roaming. Al momento però ancora emersa una data precisa.

Il messaggio chiave emerso dal Consiglio, è che “la fine del roaming deve essere sostenibile”, mentre “abbiamo bisogno anche di una forte concorrenza nazionale e principi che tengano nel futuro per un internet aperto e l’innovazione attraverso la catena del valore digitale”. La Commissione, ha sottolineato la portavoce, “continua a sostenere parlamento e Consiglio Ue per raggiungere una conclusione rapida ai negoziati” perché “se vogliamo un mercato unico digitale, non possiamo piu’ aspettare per garanzie europee per la net neutrality e un calendario ambizioso e vincolante per la fine dei sovraccosti del roaming”.

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