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Tlc, si aprono nuove sfide nel commercio globale: tre azioni per la svolta strategica



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L’analisi di Number Analytics fotografa una transizione critica per lo scambio internazionale di tecnologie e servizi: tra digitalizzazione, frammentazione normativa e pressione competitiva, le imprese devono rivedere i modelli di sviluppo puntando su innovazione, collaborazione e governance

Pubblicato il 13 mag 2025



broadband, banda ultralarga, tlc, connettività

Il commercio internazionale delle telecomunicazioni si trova davanti a un bivio. A fronte di una crescita che, sulla carta, continua a mostrare segnali positivi — trainata dalla digitalizzazione e dalla diffusione capillare delle reti mobili — il settore evidenzia oggi profonde tensioni strutturali. Il nuovo report di Number Analytics, intitolato “A New View on World Telco Trade: Act Now”, lancia un chiaro segnale: senza un ripensamento radicale delle strategie di esportazione, collaborazione e innovazione, le telco rischiano di perdere rilevanza sul mercato globale.

“Il commercio telco sta cambiando pelle”, si legge nell’introduzione dell’analisi. “Non si tratta più solo di esportare infrastrutture o vendere servizi tradizionali, ma di inserire prodotti digitali, cloud e soluzioni integrate in ecosistemi locali sempre più frammentati”. Il concetto di Telco Trade — ovvero l’insieme delle attività economiche che riguardano lo scambio internazionale di servizi e tecnologie telco — viene così ridefinito, tanto nella forma quanto nella sostanza.

Telco Trade: mercato complesso e altamente dinamico

La cornice attuale è resa più complessa da una serie di elementi convergenti. Da un lato, la pressione competitiva proveniente da attori digitali non tradizionali (come Ott e hyperscaler) erode quote di mercato che un tempo erano presidiate stabilmente dalle telco. Dall’altro, si assiste a una frammentazione crescente delle normative, soprattutto in ambito privacy, sicurezza e interoperabilità, che rende difficile scalare rapidamente nuovi mercati.

In questo quadro, Number Analytics rileva come la crescita nominale dell’export telco (stimata intorno al +9% annuo a livello globale) nasconda in realtà un rallentamento dell’efficacia strategica delle imprese. La quota di mercato delle telco nei servizi digitali a valore aggiunto si sta erodendo, con una perdita del 3,7% negli ultimi due anni a favore di provider specializzati e startup tecnologiche.

Il risultato è un paradosso competitivo: pur crescendo in volumi, molte imprese telco faticano a trasformare questa espansione in una leva di vantaggio strutturale. Una condizione che, secondo gli analisti, richiede un cambio di passo “immediato e deciso”.

Telco Trade: le debolezze strategiche del modello attuale

Il modello operativo prevalente nelle telco continua a risentire di una legacy gestionale e tecnologica che ostacola l’adozione di soluzioni agili e modulari. L’internazionalizzazione, spesso, viene ancora affrontata con logiche tradizionali: acquisizioni lente, progetti infrastrutturali rigidi, scarsa flessibilità nell’integrazione locale. In parallelo, la capacità di cogliere opportunità nei mercati emergenti risulta limitata. “Molte telco sottovalutano la complessità culturale e normativa di mercati come Sud-est asiatico, Africa o America Latina”, avverte Number Analytics. “Il risultato è che, a fronte di investimenti ingenti, i ritorni sono modesti e disallineati rispetto al potenziale”.

Ulteriore nodo critico è la scarsa interoperabilità delle piattaforme e dei sistemi di billing, fattore che complica la scalabilità dei servizi digitali e la cooperazione tra attori telco di diversi Paesi. Una mancanza che pesa soprattutto nei contesti in cui la velocità di penetrazione è cruciale, come nel mobile payment, nell’IoT industriale o nei servizi digitali sanitari.

Innovazione, collaborazione, governance

L’analisi si conclude con una serie di indicazioni strategiche che vanno ben oltre la dimensione tecnologica. In primis, le telco devono investire in architetture aperte e scalabili, capaci di dialogare con partner digitali e infrastrutturali in maniera flessibile. Serve inoltre un cambio culturale: dall’integrazione verticale a una logica di ecosistema, dove il valore è generato nella collaborazione e non nel controllo esclusivo della filiera.

La governance del commercio internazionale viene individuata come un ulteriore elemento centrale. Le telco dovrebbero spingere per la creazione di accordi multilaterali più snelli e armonizzati, in particolare in ambiti critici come il trattamento dei dati, la sicurezza delle reti e l’accesso equo alle risorse di spettro.

Infine, il report suggerisce di rafforzare le partnership pubblico-private per sostenere l’export di innovazione. “Non si tratta solo di esportare tecnologia”, afferma Number Analytics, “ma di esportare modelli di inclusione digitale, di innovazione sociale, di sostenibilità. È questo il vero valore competitivo”.

Uno snodo strategico per l’intero settore

In definitiva, la trasformazione del Telco Trade non è solo un fenomeno commerciale, ma un indicatore strutturale della salute complessiva del settore delle telecomunicazioni. Il ritardo nell’adattamento strategico può pregiudicare non solo la competitività delle singole imprese, ma l’equilibrio globale di un comparto che resta centrale per l’innovazione e la digitalizzazione dell’economia.

L’appello contenuto nel report è chiaro e senza ambiguità: “Act Now”. Agire adesso per evitare che la finestra di opportunità si chiuda. In gioco non c’è solo la crescita del fatturato, ma la capacità delle telco di restare rilevanti in un mondo digitale che non aspetta nessuno.

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