Tranquilli: “Il 2011 l’anno dello smartphone di massa”

Il responsabile Device Consumer di Telecom Italia annuncia il sorpasso sui “vecchi” telefonini, complice il forte calo dei prezzi. “In Italia acquisti ancora trainati dal brand, ma presto la scelta si farà in base alle funzionalità evolute”

Pubblicato il 07 Mar 2011

«Per gli smartphone è arrivata l’ora del mass market». Non ha
dubbi Leopoldo Tranquilli, Responsabile Device Consumer di Telecom
Italia sul “destino” dei telefonini intelligenti.

Il Gsm World Congress di Barcellona ha dato ampio assaggio delle
novità che presto sbarcheranno sul mercato e secondo il manager di
Telecom sono due i principali trend in atto. “Da un lato – spiega
– si assisterà ad una progressiva diffusione di telefonini low
cost, anche al di sotto dei 100 euro, dotati delle principali
funzionalità ‘smart’, a partire dalla connettività a Internet
e alla possibilità di scaricare app. Ciò permetterà una
massiccia penetrazione dei telefonini di nuova generazione che già
entro il 2011 supereranno per la prima volta i ‘vecchi’
cellulari. Dall’altro lato è in atto una forte spinta
all’innovazione da parte dei produttori di device per quel che
riguarda i telefoni di fascia alta. Ad esempio a Barcellona sono
stati annunciati i primi concept di cellulari dotati di schermi 3D,
ma anche di display in grado di garantire un’ottima visibilità
anche con la luce solare. E si fanno strada le tecnologie Super Lcd
e Super Amoled 2, in grado di rendere i display ultra-performanti
da un punto di vista della risoluzione, della luminosità e della
visibilità. Oltre al tema smartphone, nel 2011 credo proprio si
assisterà a una forte diffusione anche dei tablet”.

Tranquilli, quale sarà il ruolo delle telco in una partita
che vede sempre più protagoniste aziende come Apple e
Google?

Le telco hanno già un ruolo da protagoniste e continueranno ad
averlo. Gli over the top non sono in grado di gestire il cliente
con la stessa capacità delle compagnie di Tlc e offrire servizi
davvero su misura. Pensi solo alle funzionalità di billing: le
telco possono mettere a punto tariffazioni personalizzate e
proporre ai clienti le migliori condizioni a seconda delle
specifiche esigenze. Lo si fa già con i servizi voce e Internet,
ed ora anche per le app è importante offrire condizioni
personalizzate. Ebbene le telco possono fare ciò e garantire, al
contempo, l’interoperabilità fra le varie piattaforme. È in
quest’ottica che nasce l’Application Manager, la piattaforma
‘trasversale’ di Telecom Italia, presentata in anteprima al
Mobile World Congress di Barcellona, che a partire da aprile
permetterà di accedere e utilizzare in maniera semplice ed
intuitiva le apps su telefonini, tablet, netbook e pc.

È una logica dunque opposta al walled garden di
Apple.

Si lo è. E crediamo che sia questa la strada più giusta da
percorrere. Nel lungo termine Apple dovrà inevitabilmente aprirsi
al mercato se vorrà davvero partecipare alla competizione. Al
contrario verrà sempre più relegata in una nicchia. iPhone e iPad
hanno rappresentato senz’altro l’inizio di una rivoluzione, ma
i concorrenti non stanno a guardare: sul mercato ci sono già
telefonini che non hanno niente da invidiare all’iPhone sul
fronte tecnologico e delle app disponibili.

A proposito di nicchie, Apple ha però annunciato di essere
prossima al lancio di un modello di iPhone “low
cost”.

È un’indiscrezione che, qualora venisse confermata,
evidenzierebbe una volta di più il segnale della necessità di
contrastare l’avanzata di Android che si sta diffondendo molto
sulla fascia medio-bassa laddove Apple ha il primato su quella
alta. Ma sul lungo periodo, ripeto, sarà necessario rivedere la
strategia.

Che cosa fa la differenza nell’acquisto di un cellulare? Anche il
“consumatore” si sta evolvendo di pari passo con la
tecnologia?

Intanto bisogna tenere conto dell’avanzata dei nativi digitali,
giovani nati con il cellulare e abituati a confrontarsi con le
innovazioni tecnologiche. Certamente ciò rappresenta di per sé
un’evoluzione e quindi cambia l’approccio di acquisto. Posso
dirle che in Italia è ancora molto forte l’attenzione al brand
che ha spesso la meglio sulle funzionalità: si parte dalla marca
del telefono e poi si analizzano le funzionalità presenti. In
altri Paesi sta prendendo piede invece la logica opposta: sono le
funzionalità a fare la differenza e presto sarà così anche in
Italia. Non a caso Tim si sta preparando per il lancio di una nuova
generazione di cellulari brandizzati che puntano su funzionalità
innovative a prezzi più contenuti per il cliente finale.

E quali sono le funzionalità che fanno la
differenza?

Dipende dalla tipologia di consumatore, ma certamente si stanno
imponendo alcuni trend. Telecom Italia ad esempio ha deciso di
suddividere la propria offerta di device in quattro grandi famiglie
che corrispondono alle principali esigenze di mercato. C’è la
fascia Professional, per i professionisti appunto, in cui i device
di riferimento sono prevalentemente dotati di tastiera, soprattutto
per l’invio delle e-mail, anche se si sta facendo strada il
touch. Poi c’è la famiglia Internet in cui rientrano quei
dispositivi progettati per garantire le migliori performance sul
fronte del browsing e del download interattivo. Un’altra
categoria forte è quella del Messaging: qui sono le funzionalità
di messaggistica e di social networking a fare la differenza.
Infine la Entry Level (Basic), per chi si accontenta delle
funzionalità di base e dà più peso a voce e sms. Nelle prime tre
categorie si concentrerà la diffusione degli smartphone.

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