LA SMENTITA

Ue: “Nessuna marcia indietro su stop roaming”

Il Commissario Neelie Kroes su Twitter: “Le tariffe cesseranno, il problema è come, non se”. E una nota della Commissione smentisce le indiscrezioni di stampa: “Nostra intenzione eliminare i sovraccosti”. La proposta sarà presentata tra il 9 e il 13 settembre

Pubblicato il 29 Ago 2013

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Nessuna marcia indietro da parte di Bruxelles sull’intenzione di eliminare i sovraccosti del roaming per la telefonia. Dopo indiscrezioni di stampa che davano conto del contrario, la Commissione Ue fa sapere di non essersi arresa. La Commissaria all’Agenda digitale Neelie Kroes scrive su Twitter: “Le tariffe di roaming finiranno: il dibattito è come, non se”. Il suo portavoce Ryan Heath scrive: “Abbiamo sempre in programma di liberarci del roaming, è sempre stata la nostra intenzione sin dal 2010 eliminare i costi extra associati con il roaming e questa resta la nostra intenzione”, ha assicurato Heath, confermando anche che la proposta sarà adottata e presentata ”nella settimana del 10 settembre”.

Secondo quanto scritto ieri dal nostro giornale la Commissione europea avrebbe fatto un passo indietro sul tanto sbandierato obiettivo del “roaming zero”. L’ultimissima bozza del regolamento sul mercato unico delle tlc fa passare d’un sol colpo in cavalleria la prevista e ampiamente mediatizzata diminuzione dei prezzi di roaming all’ingrosso. Quelli cioè applicati tra gli operatori nella terminazione del traffico intracomunitario.

Nel testo consolidato – il Corriere delle Comunicazioni ha potuto visionarlo in anteprima – non c’è infatti più traccia degli stringenti tetti delineati per il mercato wholesale da una precedente versione circolata in luglio. E i quali avrebbero imposto uno snellimento del 40% delle tariffe per la voce, abbassandole a circa 3 centesimi al minuto, e del 70% per la trasmissione dati (a 1,5 centesimi per megabyte). Per quel che riguarda il fronte retail, resta nondimeno in pista la norma simbolo del piano, ossia l’abrogazione tout court dei balzelli versati dai consumatori per ricevere chiamate all’estero (dal 1 luglio 2014).

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