Uk: via alla consultazione per il fondo Nga

Un miliardo di sterline da destinare agli operatori che investiranno nella realizzazione delle reti ultrabroadband nelle periferie urbane e nelle aree rurali. Obiettivo: servire il 90% della popolazione entro il 2017

Pubblicato il 11 Gen 2010

Vale un miliardo di sterline il Next Generation Access (Nga) Fund,
il fondo che il governo britannico ha deciso di destinare allo
sviluppo della banda larghissima nel Paese. L’extra “cash”
sarebbe frutto della controversa tassa da 50 pence al mese (per un
totale di 6 sterline annue) – proposta nell’ambito del disegno
di legge Digital Economy – a carico di tutti i cittadini britannici
titolari di linee telefoniche fisse.

“L’investimento del governo è determinante se il Regno Unito
vuole rimanere competitivo a livello globale – ha sottolineato il
segretario all'Industria Lord Mandelson -. Bisogna considerare
che gli investimenti da parte dei privati di qui al 2017 sarebbero
in grado di soddisfare le esigenze del 70% della popolazione ma non
del restante 30%. Di qui la necessità di un intervento da parte
dello Stato nelle aree a scarsa redditività”. In dettaglio, il
governo intende favorire la realizzazione di reti superfast da
parte degli operatori per servire il 90% delle abitazioni private e
delle sedi aziendali entro il 2017.

Nel Regno Unito, così come in molti altri Paesi europei, alla
questione del digital divide si somma quella del crescente
“broadband gap”: le offerte a 50 Mbps sono già in parte
disponibili per la popolazione delle aree urbane ad elevata
concentrazione, ma una parte consistente della popolazione si trova
nelle condizioni di non disporre nemmeno dell’Adsl di prima
generazione.
Mandelson ha affermato che l'aggiornamento delle reti in rame
prima, ma soprattutto la realizzazione di quelle in fibra ottica di
nuova generazione "sortirà nuovi posti di lavoro, rafforzerà
il potenziale delle imprese e farà crescere l’economia digitale
". Secondo stime della London School of Economics un
investimento in Ngn nell’ordine di 5 miliardi di sterline,
sortirebbe 280.000 nuovi posti di lavoro. E grossi benefici ci
sarebbero soprattutto per le piccole e medie imprese.

Il governo ha ora annunciato una consultazione pubblica per
decidere come distribuire le risorse fra gli operatori di Tlc e
quali località servire per prime secondo gli approcci outside-in e
outside-out; il dipartimento dell’Economia (a cui fa capo la
consultazione) sta infatti valutando le ipotesi di destinare la
somma principalmente alle aree rurali, dove gli operatori non
sarebbero interessati a investire, oppure di far partire la roadmap
dalle aree urbane periferiche e quindi vicine alle reti in fibra
ottica che le Telco realizzeranno nelle grandi città.

Il fondo per le Nga fa il paio con il Piano Digital Britain che
mira a garantire l’accesso a Internet alle velocità di 2 Mb al
secondo a tutti i cittadini britannici entro il 2012, in
concomitanza con la prossima edizione dei Giochi Olimpici.

Riguardo agli operatori in campo se Virgin riesce già a portare la
banda larghissima in molte abitazioni attraverso il cavo, più
critica la situazione di Bt che sta procedendo lentamente con
l’attivazione dei nuovi servizi. L’incumbent ha appena
annunciato un piano per aggiornare gli armadi in strada con
collegamenti in fibra verso le abitazioni soprattutto nell’area
sud-est del Paese. Bt ha reso noto che per l’aggiornamento di
circa il 40% delle proprie centrali telefoniche (quelle più
vetuste) sarà necessario un investimento di 1,5miliardi di
sterline

BT nel mese di dicembre ha inoltre annunciato che prevede di
accelerare il dispiegamento della sua rete in fibra per raggiungere
10 milioni di famiglie entro l'estate del 2012, con connessioni
fino a 100 Mbps in modalità Ftth e fino a 40 Mbps via Fttc.

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