BILANCIO 2012-2013

Vodafone, la crisi colpisce duro

Pesa in particolare il Sud Europa. L’esercizio 2012-2013 chiude con ricavi per 44,44 miliardi di sterline in calo del 4,2%. L’utile operativo sale del 3,7% ma gli accantonamenti abbattono l’utile netto. In Italia fatturato a 6.997 milioni di euro (-8,3%) su un Ebitda di 3.050 milioni (-19,5%). In aumento del 29,2% i ricavi da Internet mobile

Pubblicato il 21 Mag 2013

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La crisi economica europea pesa sui conti di Vodafone a livello di gruppo, che sconta a caro prezzo gli accantonamenti messi da parte per colmare le svalutazioni effettuate nell’ultimo anno in Italia e Spagna. A rendere il quadro ancor più complicato per l’operatore, secondo la società di analisi Ovum, ci sono anche il rallentamento della crescita nei mercati emergenti e la pressione degli Ott che erodono il fatturato tradizionale di Sms e voce e che spingono l’azienda a cercare nuove fonti di business, alleandosi con altri player in mercati inediti, come avvenuto ad esempio con Cable and Wireless, Deutsche Telekom e Orange nell fibra in Spagna.

Vodafone Italia chiude l’anno fiscale al 31 marzo 2013 con ricavi da servizi pari a 6.997 milioni di euro, registrando un calo organico dell’8,3% al netto dell’impatto della riduzione delle tariffe di terminazione mobile (-12,8% includendo l’impatto delle terminazioni). L’anno fiscale, si legge in una nota aziendale, è stato influenzato dal contesto macroeconomico difficile che ha determinato una minore propensione ai consumi, dalla forte pressione competitiva e dal crescente impatto della riduzione delle tariffe di terminazione mobile.

I volumi totali di traffico voce sono pari a 63,2 miliardi di minuti (+4,7%), grazie alle azioni commerciali volte a sostenere la diffusione di opzioni e bundle integrati voce, dati, internet come l’innovativa offerta Relax sottoscritta gia’ dal 40% dei Clienti Consumer abbonamento.

Continua la crescita dei ricavi da Internet mobile (+29,2%) determinata dalla forte diffusione di smartphone su rete Vodafone, che hanno superato gli 8 milioni.

I ricavi dati e messaggistica si attestano a 2.237 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi da servizi mobili del 37%, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente.

I ricavi da rete fissa si attestano a quota 872 milioni di euro. Il numero totale dei clienti di rete fissa è 2.519.000, di cui 1.708.000 clienti Adsl.

L’Ebitda è pari a 3.050 milioni di euro, in contrazione del 19,5% rispetto all’anno fiscale 2011/2012, per l’effetto della forte pressione sui prezzi, del peso nell’anno della riduzione delle terminazioni mobili, a fronte di una strategia di investimenti rimasta costante.

In particolare sono stati realizzati investimenti sul fronte della banda ultralarga mobile per portare la rete 4G in 21 città italiane e per estendere la copertura della rete 3G a 43,2 Mbps raggiungendo circa 400 comuni italiani e sul fronte della banda ultralarga fissa per lanciare la prima offerta Vodafone in fibra ottica a Milano.

Ribasso anche per la Spagna, dove i ricavi da servizi sono scesi dell’11,7% a 4,2 miliardi di euro. In Italia e Spagna, la compagnia ha nel complesso svalutato attività in bilancio per 9,1 miliardi di euro nel corso dell’anno.

A livello di gruppo, crollano i profitti di Vodafone, che ha registrato un utile netto di 673 milioni di sterline, in calo del 90% rispetto ai 7 miliardi di sterline guadagnati l’anno precedente. Il risultato è legato alle svalutazioni delle attività nei mercati più indeboliti dell’Eurozona, quali Italia e Spagna, che hanno pesato sul bilancio per 7,7 miliardi di sterline complessivi. L’adjusted operating profit è pari a 11,960 miliardi di sterline (+3,7%), grazie alla performance di Verizon Wireless.

A livello di gruppo, Il fatturato è calato del 4,2% a 44,44 miliardi di sterline. La cedola è pero cresciuta del 7%, a 10,19 pence per azione, grazie al dividendo da 3,2 miliardi di sterline in arrivo dalla partecipata Usa Verizon Wireless. “Abbiamo affrontato venti contrari provenienti da una combinazione di condizioni economiche sfavorevoli protratte nel tempo, in particolare nel Sud Europa, e un contesto normativo avverso in Europa”, ha commentato l’ad del gruppo, Vittorio Colao, in una nota. Per l’anno fiscale corrente, Vodafone prevede un utile operativo adjusted tra i 12 e i 12,8 miliardi di sterline. Il mercato ha reagito piuttosto bene alla comunicazione del bilancio, con il titolo che nel primo pomeriggio guadagnava lo 0,80% in Borsa.

Secondo Steven Hartley, telco strategy analyst di Ovum, “Lasciando da parte la storia di Verizon Wireless, i risultati di Vodafone sono un seguito della storia delle sfide che si trovano ad affrontare le tutte le telco europee. In particolare, l’Europa meridionale resta una preoccupazione chiave, che ha costretto Vodafone a ulteriori svalutazioni di 1,8 miliardi di sterline in Italia e Spagna, per un totale di 7,7 miliardi di svalutazioni nell’ultimo anno. Ovum ha sempre sostenuto che l’obiettivo principale delle telco in Europa è quello di stabilizzare la loro performance sui mercati domestici. I mercati emergenti vanno bene ma le nostre previsioni al 2017 mettono in guardia da un fenomeno di “maturità emergente”, dovuta ad un rallentamento della crescita nei mercati emergenti Inoltre, un basso Arpu in questi mercati significa che in queste aree gegorafiche ricavi e utili inferiori in rapporto alla base clienti”.

“Ma cosa bisogna fare per stabilizzare la performance europea? – prosegue l’analista di Ovum – In primo luogo, sarebbe un bene se l’economia ritornasse ad una crescita robusta. La ricerca di Ovum su come le telco possono adattarsi alla recessione mostra che le telecom sono un indicatore in ritardo di sviluppo rispetto all’economia. La gente perde il lavoro (o teme di perderlo) prima di tagliare la spesa telefonica”.

“In secondo luogo, le telco europee devono essere innovative e pragmatiche. E non si tratta di inventare la “next big thing”, ma piuttosto, come abbiamo dimostrato nella nostra ultima ricerca, le telco dovrebbero concentrare l’innovazione sui loro modelli di business e sulle loro strategie di pricing”, prosegue Hartley, aggiungendo che “Vodafone si sta occupando di questi aspetti con il piano tariffario denominato Vodafone Red. Questo piano è destinato a cancellare l’ansia rispetto all’erosione dei ricavi da Sms e voce dovuto ai servizi degli ott, che secondo stime di Ovum costerà globalmente 106 miliardi di dollari alle telco entro il 2016 – continua l’analista – Vodafone sta anche trasformando se stessa in modo pragmatico. La compagnia ha acquisito Cable and Wireless, ha siglato un accordo sulla banda larga fissa con Deutsche Telekom in Germania, ha siglato un accordo di network sharing Lte con O2 in Uk, realizzerà una rete in fibra condivisa con Orange in Spagna e, fino all’accordo con Deutsche Telekom, è stata in predicato di acquisire Kabel Deutschland”.

“Per finire, Vodafone teme a ragione che la regolamentazione in Europa non le renda facile raggiungere degli utili – chiude l’analista di Ovum – Detto questo, la compagnia dovrebbe preoccuparsi di mettere in campo rapidamente cure palliative per le sue attività europee, finché dispone ancora della gallina dalle uova d’oro Verizon Wireless”.

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