Il Wifi 7 vive una crisi esistenziale, che rischia di gettare gli utenti nella confusione e minare la fiducia verso questo standard. L’allarme arriva dall’ultimo report di Abi Research, intitolato “Residential, enterprise, and industrial Wlan markets and technologies”.
Al tempo stesso, il settore del Wifi è in rapida evoluzione e le telco, proprio con il Wifi 7, possono cogliere l’opportunità di differenziarsi e di aumentare i ricavi medi per utente (Arpu) attraverso l’implementazione di hardware che supporta lo standard più recente
Indice degli argomenti
Wifi 7, le varianti tri-band e dual-band
Il Wifi 7 massimizza la banda dei 6 Ghz per aumentare le prestazioni. Tuttavia, nonostante la Fcc abbia aperto questa banda negli Stati Uniti cinque anni fa, l’accesso globale varia: la Cina continentale e l’India non dispongono di 6 Ghz senza licenza e l’Ue la limita. Questa disparità divide il mercato in versioni Wifi 7 dual-band (2,4 hz e 5 Ghz) e tri-band (inclusi i 6 Ghz). Nonostante le nette differenze di prestazioni tra le due varianti, entrambe sono commercializzate con la stessa denominazione Wifi 7, creando ambiguità. Nel 2025, prevede Abi Research, il 54,8% degli access point distribuiti nel mondo non supporterà i 6 Ghz.
Questa suddivisione del mercato è destinata a persistere fino al 2027, quando Abi Research prevede che il 38,7% di tutti gli access point Wifi 7 sarà dual-band. “La diffusione del Wi-Fi 7 dual-band ha superato di gran lunga le aspettative e il quadro frammentato a livello mondiale sull’accesso alla banda 6 GHz unlicensed conferma che questo stato è destinato a durare”, afferma Andrew Spivey, Principale analyst di Abi Research.
Pertanto, prosegue l’analista, “il settore deve elaborare un metodo chiaro per distinguere tra il Wifi 7 tri-band completo e la variante dual-band ridotta. In caso contrario, la confusione tra consumatori e aziende aumenterà e la fiducia nel nuovo standard potrebbe risentirne”.
Rivoluzione nel settore Wifi, le opportunità per le telco
Negli ultimi anni, l’instabilità del mercato ha stravolto il settore Wifi. Mentre alcuni fornitori hanno sofferto gravemente e non sono riusciti a riconquistare le loro precedenti quote di mercato, altri hanno sfruttato le nuove opportunità e hanno sottratto business ai loro concorrenti usando prezzi aggressivi e mettendo in campo un servizio clienti eccellente – come dimostrano gli esempi di Arcadyan e Zte.
Gli ultimi 12 mesi hanno visto anche la clamorosa scalata di Tp-Link, che, attraverso il suo sottomarchio Aginet, ha realizzato la sua ambizione di espandersi nel mercato degli Isp.
L’arrivo del WfFi 7, inoltre, ha offerto agli Isp l’opportunità di differenziarsi e di aumentare i ricavi medi per utente (Arpu) attraverso l’implementazione di hardware che supporta lo standard più recente.
Negli Stati Uniti, Charter Communications è diventato il primo Isp di primo livello a introdurre il Wifi 7 nel quarto trimestre del 2024, mentre At&t e Comcast si stanno preparando a lanciare i loro Customer premises equipment (Cpe) Wifi 7 a metà del 2025. In Europa, Isp come EE, Bouygues Telecom, Iliad Italia e Swisscom hanno già introdotto il Wifi 7.
Nel settore sono presenti anche le big tech: Amazon ha di recente annunciato che Eero, la società del gruppo specializzata in dispositivi wireless, sta potenziando l’offerta per il Wifi 7.
I vendor devono proporre servizi a valore nell’hardware
Spivey evidenzia come la crescente concorrenza sul mercato abbia portato a un calo significativo dei prezzi medi di vendita delle apparecchiature, mettendo a dura prova la capacità dei fornitori di mantenere i margini di profitto.
Per contrastare questa evoluzione, afferma l’analista, “i fornitori devono sfruttare le più recenti innovazioni del Wifi e integrare interessanti servizi a valore aggiunto nel loro hardware per garantire la differenziazione del prodotto rispetto alla concorrenza e creare ulteriori opportunità di generazione di fatturato”.