DDL MADIA

Freedom of Information Act, la PA italiana apre le porte ai cittadini

Approvato un emendamento al ddl Madia che mira a rendere accessibili gli archivi delle amministrazioni. Foia4Italy: “Importante passo in avanti”

Pubblicato il 01 Lug 2015

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Scatto in avanti per il Freedom of Information Act (Foia) in Italia. La commissione Affari Costituzionali della Camera ha infatti approvato all’unanimità l’emendamento al ddl Madia sulla riforma PA, presentato da due deputati Pd, Anna Ascani e Paolo Coppola, che dovrà rendere accessibili gli archivi della pubblica amministrazione al pubblico e portare con il Foia il diritto per ogni cittadino ad accedere, anche via web, ai documenti della PA.

La modifica apre a “chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti” l’accesso ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, “nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati”. Dunque si potrà accedere agli archivi della pubblica amministrazione con una maggiore libertà e facilità, anche tramite Internet. Nel futuro decreto attuativo, il governo dovrà favorire “forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.

In base al Foia e alle norme in esso contenute, la PA ha obblighi di informazione, pubblicazione e trasparenza e i cittadini hanno diritto a chiedere ogni tipo di informazione prodotta e posseduta dalle amministrazioni che non contrastino con la sicurezza nazionale o la privacy.

“Occhi aperti, ma si tratta di un primo, importante risultato”, dicono i promotori di Foia4Italy, progetto nato dalla società civile italiana, attiva da anni su trasparenza, libertà di informazione, accesso ai dati. Lo scopo, sostenuto da una petizione firmata on line da oltre 21mila cittadini è ottenere, anche in Italia, strumenti già disponibili in molti altri Paesi per controllare l’operato dell’amministrazione e snellire il suo lavoro. “Vogliamo norme sulla trasparenza moderne, di larga applicazione e facilmente utilizzabili dai cittadini. E questo è certamente un primo passo in questa direzione”, dicono.

Ecco di seguto il testo dell’emendamento: Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 30/06/2015 6.70.(nuova formulazione)

Al comma 1, dopo la lettera c), inserire la seguente:

c-bis) fermi restando gli obblighi di pubblicazione, riconoscimento della libertà di informazione attraverso il diritto di accesso, anche per via telematica, di chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti, ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati, al fine di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche; semplificazione delle procedure di iscrizione nelle white lists, di cui all’articolo 1, comma 52, della legge 6 novembre 2012, n. 190, con modifiche della relativa disciplina, mediante l’unificazione o l’interconnessione delle banche dati delle Amministrazioni centrali e periferiche competenti, e previsione di un sistema di monitoraggio semestrale, finalizzato all’aggiornamento degli elenchi costituiti presso le Prefetture; previsione di sanzioni a carico delle amministrazioni che non ottemperano alle disposizioni normative in materia di accesso, di procedure di ricorso all’Anac in materia di accesso civico e in materia di accesso ai sensi della presente lettera, nonché della tutela giurisdizionale ai sensi dell’articolo 116 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104.

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