E-skill, via al “polo” Assinter-Mpi-Sda. Corso: “Sarà il network dell’innovazione”

Via alla quarta edizione dell’Academy, iniziativa di formazione dedicata ai dipendenti delle in house, delle PA e delle aziende. Si punta a formare professionisti in grado di affrontare le sfide della digitalizzazione

Pubblicato il 26 Gen 2017

Federica Meta

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Via alla quarta edizione dell’Assinter Academy, iniziativa di alta formazione che Assinter Italia e le sue associate mettono in campo, in collaborazione con Mip-Politecnico di Milano e Sda Bocconi School of Management. L’iniziativa è destinata ai dirigenti, manager e tecnici provenienti dalle realtà delle società Ict in house, delle PA e delle aziende di mercato.

L’offerta formativa – in costante rinnovo e arricchimento – è capace di guidare i professionisti affinché le skills acquisite siano in linea con le esigenze del mercato pubblico e privato.

Da oggi, sono quindi aperte le iscrizioni alla rinnovata edizione dell’Assinter Academy, che si amplia in contenuti e target. Oltre alla formazione dedicata al management dell’innovazione digitale – declinata nei percorsi Executive, Supply, Demand, People e Organization –, sulla spinta dei più recenti sviluppi legislativi di fonte europea e nazionale si è consolidato ulteriormente il percorso dedicato all’eHealth. Accanto alla formazione con forte interazione in aula, workshop ed Innovation lab territoriali specialistici affronteranno i temi del Fascicolo Sanitario Elettronico, del Procurement innovativo e dei Big Data.

“Il comparto delle società Ict in house delle Regioni e Province Autonome rappresenta una cerniera strategica nell’ecosistema economico-produttivo, a partire dal ruolo di supporto all’evoluzione e allo sviluppo della domanda di innovazione della pubblica amministrazione e del rapporto con gli attori di mercato – spiega una nota – Il contesto attuale vede le società Ict in house affrontare la sfida riorganizzativa del costituirsi sempre più in centri di qualificazione della domanda e laboratori di innovazione aperti all’offerta di mercato, con la necessità di avviare dei percorsi di confronto sui fabbisogni comuni di competenze e figure professionali. In questa missione, la valorizzazione delle persone e della cultura digitale costituisce la leva strategica dell’innovazione”.

Assinter Italia ha da tempo messo al centro delle proprie iniziative il ruolo delle competenze digitali, costituendo l’Osservatorio delle Competenze Digitali e partecipando ai Tavoli nazionali e comunitari relativi ai nuovi framework delle competenze e-CF.

“L’Assinter Academy – spiega Mariano Corso, docente del Politecnico di Milano – pone le basi per creare un network dell’innovazione digitale. Da quest’anno infatti si rafforza la partecipazione del mondo dell’offerta e, per la prima volta, si apre alle Regioni. La filosofia che è alla base di questa apertura è chiara: guardare al digitale non più solo come tema funzionale ma come tema trasversale, in grado di rivoluzionare le modalità di erogazione dei servizi e soprattutto il funzionamento stesso della macchina pubblica”.

Oltre al potenziamento dell’Academy, la novità di quest’anno riguarda i Lab di d’innovazione digitale. “Si tratta – prosegue Corso – di momenti di condivisione di idee e di best practice. Luoghi dove mettere a fattore comune e condividere progetto, spingendo verso la disruption digitale anche le in house che fanno più fatica a gestire la trasformazione”.

Il bilancio che fa Corso dell’Assinter Academy è più che positivo: “Al di là dei numeri che sono importanti – le in house impiegano circa 5mila persone – è soprattutto da punto di vista qualitativo che va registrato il successo. Le in house fanno finalmente sistema, si mettono in gioco tutte insieme per un progetto-Paese e si aprono al mondo dell’offerta. In linea con il percorso di trasformazione di cui sono protagoniste”.

“Questa iniziativa di formazione è la cartina di tornasole del processo di cambiamento di cui le società pubbliche sono protagoniste – conclude – Si sta abbandonando il modello tradizionale di software-house per assumere quello di System Integrator e promotori dell’innovazione digitale al servizio del territorio. Contestualmente i modelli organizzativi sono più aperti al mercato a fronte di una crescente valorizzazione dell’ecosistema dell’offerta e delle competenze del territorio. In conclusione si sta superando la visione locale, facendo rete sia tra loro e la PA che con le imprese private, promuovendo forme di partenariato, procurement innovativo”.

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