Non solo contratti, clienti e progetti ma anche integrazione tra responsabilità sociale, visione e core business. È questo lo spirito che ha animato il 2016 di Vetrya, gruppo italiano specializzato nello sviluppo di servizi digital, applicazioni e soluzioni broadband, che ha pubblicato oggi il bilancio sociale. Un documento che riassume le azioni e le iniziative avviate nel corso dell’anno per valorizzare il capitale umano e garantire così il raggiungimento dei risultati economici.
Il 2016 è stato l’anno della quotazione in Borsa e si chiuso con ricavi netti per 56,6 milioni di euro, in aumento del 63% rispetto al 2015 grazie all’acquisizione di nuovi clienti e progetti. “La presenza all’estero con società controllate, la conferma del 2016 di un importante riconoscimento come Great Place to Work e la natura innovativa delle soluzioni offerte – spiega una nota del gruppo – hanno permesso a Vetrya di guadagnarsi una buona reputazione internazionale come testimoniano anche i curricula ricevuti nell’ultimo triennio che rappresentano 31 nazionalità diverse. Il personale in forza a Vetrya, con un’età media di 34 anni, è composto dal 43% da donne”.
Per ridurre il proprio impatto ambientale, Vetrya ha installato un sistema fotovoltaico che, nel 2016, ha consentito di produrre circa 26000 KWh di energia elettrica di cui 1300 sono stati ceduti alla rete e si è dotata di un sistema a concentrazione solare in grado di riscaldare 1.600 litri di acqua calda al giorno. Inoltre è disponibile un impianto fast charge a energia solare per la ricarica dei veicoli elettrici, già presenti nel parco auto aziendale.
Il 2016 è stato anche l’anno che ha visto la regione Umbria colpita da una terribile scia sismica. In questo contesto, Vetrya ha contribuito ad aiutare le popolazioni colpite con donazioni alla Protezione Civile per l’acquisto di materiale da campo e alla Croce Rossa per l’acquisto di apparecchiature mediche. A queste azioni si sono aggiunte anche iniziative di raccolta fondi tra i dipendenti l’ospitalità offerta nel Vetrya Corporate Campus alla Madeitstore, azienda di Camerino i cui uffici erano inagibili.