Ancora poche ore e saranno chiusi i giochi per concorrere
all'assegnazione delle sei frequenze televisive liberate dal
passaggio dall'analogico al digitale terrestre. E mentre
l'asta per l'assegnazione delle frequenze di telefonia
mobile ha già superato i 2,4 miliardi di euro fissati dalla legge
di stabilità, le frequenze televisive saranno assegnate con la
formula gratuita del beauty contest.
La circostanza non ha mancato di generare polemiche da parte
dell'opposizione e non solo, sia per il mancato introito in un
momento delicato per le finanze del Paese, sia per le modalità
della competizione che avvantaggerebbero Mediaset. E sabato scorso
è stato definitivamente bocciato in commissione Bilancio al Senato
l'emendamento proposto dal Pd, sostenuto anche da Idv e Terzo
Polo, alla manovra per evitare l'assegnazione gratuita. La
norma, ha spiegato il senatore del Pd Vincenzo Vita, "è stata
ampiamente discussa nei giorni passati e avrebbe dato un gettito di
1-2 miliardi di euro".
"Ce l'abbiamo messa tutta – ha aggiunto il senatore Pd –
Se non ci fosse il conflitto di interessi del premier Berlusconi
avremmo con questa norma anche messo l'Italia in linea con la
Ue". A questo punto, il ministero dello Sviluppo Economico
dovrebbe rendere noti i nomi dei partecipanti nel pomeriggio di
domani, visto che la presentazione delle domande scade domani a
mezzogiorno.
Scontata la discesa in campo di Rai e Mediaset che possono
concorrere per le due frequenze del gruppo B, riservate agli
operatori già presenti sul mercato del digitale terrestre, insieme
a Telecom Italia Media, che ha però impugnato il bando davanti al
Tar del Lazio. Per l'assegnazione del punteggio, oltre al piano
tecnico e al piano commerciale, sarà presa in considerazione la
struttura d'impresa. Un aspetto, quest'ultimo, che vede
svantaggiata La7 rispetto alle due concorrenti.
Ragione per cui la rete avrebbe voluto concorrere per il gruppo A,
che raccoglie tre frequenze nazionali da assegnare ai nuovi
entranti. Di questi fa parte Sky, che per indicazione della
Commissione Ue può però concorrere per un solo multiplex e per
cinque anni non potrà offrire canali a pagamento (per questo
potrebbe puntare sulla crescita di Cielo e lo sbarco di Sky TG24
sul digitale).
Anche Sky l'anno scorso ha presentato ricorso, come Ti Media,
ma l'assenza di una richiesta di sospensiva non dovrebbe
mettere in dubbio il prosieguo della gara. Per gli altri
concorrenti nel blocco A si fanno i nomi di Prima Tv del gruppo di
Tarak Ben Ammar, oltre ad Europa 7, TivúItalia e H3g. In palio,
infine, anche una frequenza Dvb-T per la trasmissione sui
cellulari.
Secondo il Pd, che ha presentato un emendamento alla manovra per
assegnare le frequenze con un'asta, dalla cessione onerosa
potrebbero essere ricavati due miliardi. Ma l'emendamento è
stato bocciato sabato scorso.
Il beauty contest è finito anche nel mirino delle associazioni di
consumatori e delle tv locali, costrette a cedere alcune frequenze
alle compagnie telefoniche. L'assegnazione gratuita decisa dal
ministero discende dall'esigenza, dettata dall'Unione
europea, di aprire il mercato a nuovi operatori, condizione per
chiudere la procedura d'infrazione aperta nel 2006 nei
confronti dell'Italia. Secondo gli operatori minori, però il
mercato difficilmente diventerà più concorrenziale, anche perché
le frequenze destinate a Rai e Mediaset vengono considerate le
migliori, in quanto coprono l'intero territorio nazionale (ma
secondo la delibera dell'Autorità tutte le frequenze coprono
l'80% del territorio) e non risentirebbero di interferenze.
Difficile stabilire i tempi per l'assegnazione dei multiplex,
che non potranno essere venduti a terzi per cinque anni dalla data
dello switch off digitale. Dopo la pubblicazione dei nomi dei
concorrenti, verrà nominata una commissione di tre componenti, che
si avvarrà di un advisor. I tempi della procedura varieranno in
funzione del numero delle domande, ma è presumibile che il lavoro
venga concluso ad inizio 2012.