Non è la prima volta che suona l’allarme sulla carenza di competenze digitali nella popolazione italiana, ma l’ultimo studio realizzato da I-Com, intitolato “Connettere l’Italia. L’innovazione del Sistema Paese nel decennio digitale europeo” (SCARICA QUI IL REPORT) getta una luce particolarmente fosca su questo ritardo: agli attuali ritmi di crescita, le skill digitali almeno di base sarebbero raggiunte solo nel 2465, in uno scenario dove la quota di specialisti Ict sull’occupazione totale in Italia si attesta al 4,1% e arriverebbe al 7,3% auspicato solo nel 2074. Non va meglio sul fronte degli obiettivi di digitalizzazione definiti dal Digital decade europeo: si rischia di dover attendere il 2170 perché l’Italia raggiunga il traguardo del 90% delle pmi digitalizzate fissato dagli obiettivi del decennio digitale. Anche sul fronte della digitalizzazione dei servizi pubblici la prospettiva è estremamente negativa: proiettando verso il futuro il tasso di crescita registrato negli ultimi anni per quanto riguarda i cittadini che usano l’e-gov, il target europeo sarebbe raggiunto solo nel 2087. Sebbene il nostro Paese abbia fatto alcuni passi avanti negli ultimi anni, per colmare il gap con le principali economie del vecchio continente è necessario incrementare ulteriormente gli sforzi.
Allarme rosso
Competenze digitali, l’Italia è alla preistoria: ai ritmi attuali si vedrà la luce solo fra 440 anni
Secondo le proiezioni di I-Com bisognerà aspettare l’anno 2465 per raggiungere gli obiettivi del Digital Decade fissati dall’Europa. La digitalizzazione delle pmi non prima del 2170 e quella della PA solo nel 2087. E abbiamo anche perso due posizioni nel digital index. Il presidente da Empoli: “Bisogna cambiare rapidamente e decisamente passo per provare ad arginare il rischio di perdere ulteriore terreno”
giornalista

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EU Stories - La coesione innova l'Italia