Nel contesto urbano contemporaneo, l’intersezione tra sostenibilità e innovazione non rappresenta solo una sfida tecnologica, ma una missione infrastrutturale e la connettività ne è il fulcro. Le reti in fibra ottica non sono più semplici strumenti di accesso alla rete, ma abilitatori di servizi essenziali: dall’prn alla gestione energetica, fino alla resilienza urbana. Queste infrastrutture costituiscono il cuore pulsante di una trasformazione necessaria per la creazione di città sostenibili, adattabili ai cambiamenti e pronte per il futuro.
Nel suo intervento al convegno organizzato dall’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, Francesca Parasecolo, Head of Network Engineering & Innovation di Open Fiber, ha illustrato il ruolo strategico della connettività in fibra ottica per abilitare nuovi servizi digitali sostenibili, soffermandosi sul valore dei progetti pilota nei piccoli borghi, sull’importanza delle competenze e sull’adozione di soluzioni tecnologiche replicabili, con uno sguardo concreto al futuro delle città sostenibili.
Indice degli argomenti
Fibra ottica, energia e AI: un’infrastruttura per le città sostenibili
Secondo Parasecolo, la fibra ottica è essenziale per la realizzazione di servizi digitali avanzati, in grado di sostenere la trasformazione delle reti elettriche e supportare lo sviluppo di comunità energetiche intelligenti. In quest’ottica, il concetto di città sostenibili si amplia per includere sostenibilità ambientale, tecnologica ed economica.
L’evoluzione della rete consente l’integrazione di tecnologie IoT e AI anche in ambiti quotidiani, rendendo possibile una gestione urbana smart e sostenibile, elemento cardine delle future città sostenibili.
Portare l’innovazione nei piccoli borghi: un modello replicabile per città sostenibili
La sfida della sostenibilità passa anche attraverso i piccoli comuni. Open Fiber ha sviluppato un progetto pilota in un borgo italiano, dimostrando che anche i centri minori possono essere protagonisti del cambiamento verso città sostenibili.
Grazie a un modello basato sulla “clusterizzazione” e sulla replicabilità, è possibile estendere i benefici della trasformazione digitale a territori tradizionalmente esclusi dai grandi progetti urbani, contribuendo a una visione inclusiva delle città sostenibili italiane.
Competenze e governance: ostacoli alla trasformazione delle città sostenibili
Un nodo centrale emerso dall’intervento è la carenza di competenze tecniche e manageriali nei territori, ostacolo principale alla realizzazione di smart city sostenibili. Sebbene le infrastrutture siano sempre più disponibili, grazie anche ai fondi del Pnrr, resta fondamentale investire nella formazione delle persone.
La strategia Open Fiber include anche il trasferimento di know-how, mettendo in rete tecnologia, ricerca e applicazioni concrete, un passaggio cruciale per costruire città sostenibili capaci di valorizzare le potenzialità delle nuove tecnologie.
Verso una roadmap condivisa per le città sostenibili italiane
L’intervento di Francesca Parasecolo ha offerto una visione concreta della trasformazione urbana: le città sostenibili nascono da scelte infrastrutturali, politiche e culturali coerenti. Le smart city non sono un obiettivo astratto, ma un progetto operativo da realizzare con strumenti solidi e governance efficace.
La roadmap proposta valorizza l’esperienza sul campo e punta a fare dell’Italia un laboratorio, dove la combinazione di connettività avanzata, soluzioni intelligenti e approccio sistemico permette di migliorare la qualità della vita urbana, sia nei grandi centri che nei borghi.