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Smart city, l’Italia punta sui territori: 10 milioni per il turismo digitale nei borghi



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AgID lancia un bando da 10 milioni per valorizzare il patrimonio culturale delle aree periferiche tramite soluzioni digitali. Il modello? Una smart city diffusa che rilancia i borghi e contrasta l’overtourism

Pubblicato il 20 mag 2025



Italia

Nel pieno della transizione digitale e della ridefinizione del concetto stesso di città, arriva una svolta significativa dal mondo della pubblica amministrazione. AgID – Agenzia per l’Italia Digitale ha pubblicato un bando di appalto innovativo da 10 milioni di euro per sviluppare soluzioni digitali a sostegno del turismo culturale nei territori periferici.

L’iniziativa, parte del programma Smarter Italy, punta a trasformare borghi e aree interne in destinazioni turistiche smart, dotate di servizi digitali evoluti, con un impatto concreto sullo sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locali. Una visione che segna un cambio di paradigma: la smart city non si costruisce solo nei grandi centri urbani, ma si diffonde anche nelle realtà minori, valorizzandole attraverso l’innovazione.

Nella prima fase, saranno stanziati circa 3 milioni di euro, da assegnare a un massimo di otto raggruppamenti d’impresa. Le proposte devono essere presentate entro le ore 13 del 16 giugno 2025. L’obiettivo è ideare e testare soluzioni di destination management digitale che promuovano l’accessibilità, l’inclusione e la sostenibilità del turismo culturale.


Turismo digitale e smart city: il bando AgID come laboratorio di innovazione

Il bando prevede un appalto pre-commerciale (Pcp), modello già sperimentato con successo in Europa, pensato per stimolare il mercato della ricerca e sviluppo senza acquistare direttamente prodotti finiti. In questo caso, la gara finanzia progetti in grado di intercettare nuovi flussi turistici, ridurre il fenomeno dell’overtourism nelle grandi città e valorizzare aree culturali meno note, spesso escluse dai circuiti tradizionali.

Come spiegato da Antonio Maria Tambato, Direttore Innovazione e Transizione Digitale di AgID: “L’appalto pre-commerciale rappresenta uno strumento strategico per la PA. Questa iniziativa dimostra come l’innovazione possa essere orientata ai bisogni reali delle comunità territoriali”.

Il progetto si concentra su aree che, pur ricche di patrimonio storico, artistico e architettonico, non dispongono di strumenti adeguati per attrarre e gestire il turismo in chiave smart. L’idea è creare un ecosistema digitale capace di connettere istituzioni, enti locali, musei, associazioni culturali e attività economiche locali.


Una smart city diffusa: trend 2025 e scenari futuri

L’iniziativa si inserisce a pieno titolo nei principali trend tecnologici 2025 delle smart city: intelligenza artificiale, Internet of Things, sostenibilità, servizi digitali proattivi e mobilità intelligente. In questo contesto, i borghi italiani diventano micro-hub di innovazione territoriale, dove testare nuovi modelli di governance, turismo e partecipazione civica.

Secondo le analisi di settore, il mercato globale delle soluzioni smart city ha superato i 600 miliardi di dollari nel 2024 e punta a oltre 800 miliardi entro il 2027. L’Italia ha ancora margini di crescita, ma esperienze come Smarter Italy possono diventare apripista per una diffusione capillare dell’innovazione nei luoghi meno urbanizzati.

Un elemento distintivo del bando è il forte approccio open innovation: oltre 700 soggetti hanno partecipato alla fase di consultazione, inclusi enti pubblici, università, pmi, startup e grandi aziende. Il format “One to One”, introdotto da AgID, ha favorito incontri diretti tra operatori e PA, mentre la piattaforma “Facciamo squadra!” ha già coinvolto quasi 300 operatori nella costruzione di raggruppamenti di progetto.


Un cambio di passo per la PA

Questo bando dimostra come la domanda pubblica possa diventare motore di politiche industriali innovative. Non si tratta solo di digitalizzare i servizi, ma di ripensare il rapporto tra patrimonio culturale e territorio, costruendo smart community capaci di generare valore e benessere.

Le soluzioni proposte dovranno integrarsi con le dinamiche locali, rispettare la complessità dei territori e stimolare la partecipazione degli attori culturali, religiosi, imprenditoriali e civici. L’obiettivo non è semplicemente “portare la tecnologia nei borghi”, ma co-progettare insieme alle comunità strumenti che ne esaltino l’identità e il potenziale.

L’intero percorso del bando si articola in più fasi, con una progressiva selezione dei progetti più promettenti che passeranno dalla ricerca alla sperimentazione sul campo, contribuendo a costruire una rete di best practice replicabili in altri territori.


La nuova frontiera delle smart city parla italiano

Il bando AgID si candida a diventare un caso emblematico di smart city italiana, basata su inclusione, valorizzazione culturale e innovazione diffusa. È un modello replicabile, in grado di rilanciare le aree interne, sostenere il turismo culturale sostenibile e creare nuove opportunità per cittadini e imprese.

In un momento in cui la trasformazione digitale rischia di accentuare i divari territoriali, iniziative come questa rappresentano un’alternativa strategica: non solo infrastrutture, ma ecosistemi intelligenti costruiti a partire dalle persone e dal territorio.

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