L’intelligenza artificiale è destinata a diventare la colonna portante dell’industria delle telecomunicazioni, abilitando un’evoluzione che va ben oltre l’ottimizzazione delle reti. Lo scenario che emerge dagli operatori degli Emirati Arabi Uniti offre spunti significativi anche per il mercato europeo: l’Ai come catalizzatore strategico per la crescita e la resilienza.
La visione emersa negli Emirati sottolinea come l’intelligenza artificiale rappresenti una leva per passare da Telco a Techco, ovvero un ruolo di semplici fornitori di connettività a quello di piattaforme digitali intelligenti. Ma, alla base, c’è la strategia del governo, la National AI Strategy 2031 degli Emirati Arabi Uniti, la cui ambizione è di posizionare il Paese come leader globale dell’Ai.
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AI, un cambio di paradigma per le telco
Come scrive Fahad Al Hassawi, Ceo dell’operatore du, negli Emirati le principali aziende di telecomunicazioni hanno tracciato una roadmap precisa per integrare l’intelligenza artificiale in ogni livello della loro operatività. L’obiettivo è duplice: migliorare l’efficienza interna e offrire esperienze personalizzate ai clienti.
Da un lato, infatti, l’AI può automatizzare i processi di rete, prevedere i guasti prima che accadano e persino adattare dinamicamente le risorse di banda larga per rispondere alla domanda in tempo reale.
Dall’altro, uno degli ambiti più promettenti è quello della customer experience: chatbot evoluti, assistenti virtuali e sistemi di analisi predittiva consentono di anticipare le esigenze degli utenti e di risolvere i problemi in modo proattivo. Questo approccio non solo riduce i costi di assistenza ma rafforza la fidelizzazione.
In parallelo, le telco vedono nell’Ai la chiave per diversificare la propria offerta, con servizi innovativi che spaziano dall’IoT alla cybersecurity. La capacità di analizzare enormi moli di dati in tempo reale apre la strada a nuovi modelli di business e a collaborazioni trasversali con altri settori.
L’operatore du, per esempio, ha implementato la manutenzione predittiva per prevenire i problemi di rete e usa i chatbot Ai che offrono un servizio clienti personalizzato 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Telco e intelligenza artificiale: le sfide
Gli Emirati si aspettano che l’Ai diano un contributo di quasi il 14% al Pil del Paese entro il 2030, con un impatto significativo specialmente in alcuni settori, come le Tlc. I benefici sono quantificati in 37 miliardi entro il 2035. Inoltre circa il 42% delle aziende del Paese stanno incorporando l’Ai nelle loro operazioni.
Il percorso non è privo di ostacoli. Le aziende devono affrontare questioni legate alla governance dei dati, alla trasparenza degli algoritmi e alla carenza di competenze specialistiche. La definizione di standard etici e l’investimento in formazione sono prerequisiti essenziali per un’adozione responsabile dell’Ai.
In particolare, occorre allinearsi alle regole sulla protezione dei dati personali, come il Gdpr in Europa.
“Abbiamo bisogno di un approccio globale alla data governance che tiene conto della privacy, dell’uso etico dell’Ai e della disponibilità di dati”, scrive Al Hassawi.
Modello Emirati. Vale per l’Europa?
Il percorso intrapreso dagli Emirati Arabi può ispirare anche le telco europee, chiamate a ripensare i propri modelli operativi e ad abbracciare l’Ai come motore di innovazione.
L’edizione di giugno 2025 di Telco per l’Italia ha, del resto, previsto un focus approfondito su come le infrastrutture digitali possano supportare l’intero ecosistema economico e sociale, in un’epoca in cui le tecnologie d’avangardia – Ai in testa – e telecomunicazioni sono sempre più integrate.
Lo ha ribadito, per esempio, Davide Di Labio, Associate partner Kpmg, nell’intervista a margine dell’evento: “L’intelligenza artificiale è centrale per il portafoglio di offerta delle telco”.
Intelligenza artificiale, telco protagoniste nella sovranità digitale
Secondo quanto ha portato alla luce il terzo report annuale di Nvidia “State of Ai in telecommunications, l’intelligenza artificiale non solo è sempre più integrata nelle operazioni delle telco, dalla customer experience alla produttività dei dipendenti fino, ovviamente, alla gestione della rete, ma potrà dare alle telco un ruolo da protagoniste nella spinta dei Paesi verso la sovranità digitale.
Nello studio, basato su un sondaggio tra 450 professionisti del settore delle Tlc a livello globale, l’80% degli intervistati ha anche detto che l’Ai è “cruciale” per il futuro successo della propria azienda e due terzi hanno in programma di aumentare la spesa in infrastruttura Ai nel 2025.
L’84% delle telco ha detto che l’intelligenza artificiale sta aiutando a far crescere il fatturato della loro azienda. Inoltre, il 77% ha registrato miglioramenti nei costi operativi e più di un quinto riferisce un ritorno sugli investimenti superiore al 10%. Le iniziative dei player delle Tlc per ottenere più efficienza con l’Ai stanno ripagando.
Una crescente attenzione viene rivolta, in particolare, all’implementazione dell’Ai nelle reti di accesso radio (Ran): più di un terzo degli intervistati ha indicato che sta investendo o prevede di investire in Ai-Ran.
Tra i casi d’uso, il 60% delle telco ha affermato che l’aumento della produttività dei dipendenti è il più grande vantaggio ottenuto dall’Ai.
Ma l’ottimizzazione dell’esperienza del cliente resta la prima area di investimento per l’intelligenza artificiale nelle telecomunicazioni: il 44% ha dichiarato di investire in questo ambito.
Anche la formazione sull’Ai è un’area in cui le telco spendono per assicurarsi che i loro dipendenti siano al passo con le evoluzioni tecnologiche.
Lo studio porta alla luce anche la tendenza crescente delle telco a sviluppare in casa le soluzioni di intelligenza artificiale, anche in collaborazione con dei partner, portandosi internamente le competenze anziché affidarsi esclusivamente all’outsourcing. infatti, le soluzioni Ai in-house sono passate da appena il 6% nel 2023 al 37% in 2024.
La capacità di sviluppo unita a quella infrastrutturale potrebbe aprire una nuova fonte di entrate per le telco e renderle protagoniste nell’Ai sovrana, ovvero prodotta usando infrastruttura, dati e competenze nazionali.
Secondo Nvidia le telco sono nella posizione ideale per supportare l’aspirazione dei governi a una Ai sovrana e, entrando in questa arena, possono ampliare il loro ruolo da puri fornitori di connettività a partner centrali per lo sviluppo di un’infrastruttura Ai nazionale.
L’Ai-as-a-service nell’offerta delle telco
Anche l’intelligenza artificiale generativa sta guadagnando un’attenzione significativa nelle telecomunicazioni. Più della metà degli intervistati che hanno dichiarato di utilizzare l’Ai generativa ha già implementato un primo caso d’uso, mentre un altro terzo ha intenzione di farlo quest’anno.
Degli intervistati che adottano l’Ai generativa, l’84% ha dichiarato che la loro azienda prevede di offrire soluzioni di intelligenza artificiale generativa verso l’esterno, ovvero ai clienti. Il 52% ha dichiarato che offrirebbe l’Ai generativa come soluzione software-as-a-service, mentre il 35% offrirà l’Ai generativa come piattaforma per gli sviluppatori, compresi i servizi di calcolo.