Eutelsat Communications ha annunciato un importante passo in avanti nella sua strategia industriale e geopolitica con l’ingresso del Regno Unito nell’aumento di capitale previsto per la fine del 2025. La manovra, originariamente comunicata il 19 giugno, raggiunge ora un valore complessivo di 1,5 miliardi di euro grazie al sostegno del governo britannico. L’obiettivo è rafforzare la posizione del gruppo nel settore della connettività satellitare, considerata oggi un’infrastruttura strategica a tutti gli effetti.
Il piano di finanziamento prevede una doppia operazione: una riserva di capitale del valore di 828 milioni di euro e una successiva offerta di diritti per 672 milioni di euro. Entrambe le operazioni dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno. Questa mossa finanziaria consolida ulteriormente la compagine azionaria di Eutelsat e sostiene il suo impegno nello sviluppo della rete in orbita bassa attraverso OneWeb, entrata a far parte del gruppo nel 2023.
Indice degli argomenti
I protagonisti dell’operazione: un fronte comune tra Francia, Regno Unito e industria
Alla riserva di capitale partecipano attori strategici di rilievo europeo e globale. Lo Stato francese, tramite l’Agence des Participations de l’État (APE), investirà 551 milioni di euro. Bharti Space Limited parteciperà con un contributo di 30 milioni di euro, mentre Cma Cgm e Fsp investiranno rispettivamente 100 e 57 milioni. Il Regno Unito, tramite il Segretario di Stato per la Scienza, l’Innovazione e la Tecnologia, parteciperà con un investimento pari a 90 milioni di euro.
In seguito al completamento delle due operazioni, la distribuzione del capitale vedrà lo Stato francese detenere il 29,65% delle azioni e dei diritti di voto. Bharti Space Limited arriverà al 17,88%, il governo britannico al 10,89%, Cma Cgmal 7,46% e Fsp al 4,99%. È specificato che questi investitori, pur detenendo quote significative, non saranno in grado di lanciare un’offerta pubblica di acquisto, in virtù di un nuovo accordo tra azionisti in fase di definizione.
Connettività satellitare e sicurezza: la visione strategica del Regno Unito
La partecipazione del Regno Unito va ben oltre il valore finanziario dell’operazione. Come ha sottolineato il Segretario di Stato britannico per la Scienza, l’Innovazione e la Tecnologia, Peter Kyle:
“Dal controllo delle previsioni meteo sui nostri telefoni alla navigazione Gps nelle nostre auto, i satelliti supportano un’attività industriale del valore di 364 miliardi di sterline per l’economia del Regno Unito. Ma il loro ruolo critico va ben oltre la crescita economica. Poiché i nostri avversari utilizzano sempre più le tecnologie spaziali per danneggiarci, una connettività satellitare resiliente è diventata essenziale per la sicurezza nazionale del nostro continente. Questo investimento riflette il nostro impegno a sostenere lo sviluppo di queste tecnologie critiche e a mantenere una partecipazione rilevante nel settore globale delle comunicazioni satellitari.”
Si tratta, dunque, di una scelta strategica che riflette la consapevolezza dell’importanza delle infrastrutture satellitari per la sicurezza e la sovranità tecnologica. Il riferimento alla crescente militarizzazione dello Spazio e all’utilizzo ostile di tecnologie orbitali da parte di attori terzi sottolinea la volontà di Londra di presidiare il settore non solo per motivi economici, ma soprattutto per garantirsi un ruolo da protagonista nella geopolitica dello Spazio.
L’impegno di Eutelsat nello sviluppo delle reti a bassa orbita
Il commento di Jean-François Fallacher, Ceo di Eutelsat, riflette la soddisfazione per l’ingresso del Regno Unito tra i principali azionisti. Fallacher ha dichiarato:
“Siamo entusiasti di questo sostegno da parte del Governo di Sua Maestà, che è stato uno dei pilastri di OneWeb e, successivamente, uno degli azionisti di riferimento di Eutelsat sin dall’inizio del nostro percorso nell’orbita bassa. Nell’attuale contesto è fondamentale che i nostri Paesi continuino a collaborare e a sostenersi a vicenda, anche nello Spazio, che è diventato una risorsa sovrana strategica chiave. Restiamo impegnati verso il Regno Unito, che consideriamo uno dei nostri mercati domestici, e nel supportare lo sviluppo di OneWeb per rispondere alle esigenze di tutti i nostri stakeholder sovrani e commerciali”.
Con la fusione con OneWeb, completata nel 2023, Eutelsat ha consolidato la propria presenza nel settore delle costellazioni Leo (Low Earth Orbit), cruciali per fornire connettività globale, resiliente e a bassa latenza. Queste reti, infatti, permettono di coprire territori difficili da raggiungere con le reti terrestri, come aree rurali, regioni montane, isole e mari, assicurando servizi strategici per la pubblica amministrazione, le imprese e la difesa.
Sovranità digitale e indipendenza infrastrutturale: una visione condivisa
L’alleanza tra Francia e Regno Unito in questa operazione evidenzia una convergenza di visioni su scala europea. In un’epoca caratterizzata da tensioni geopolitiche e trasformazioni tecnologiche rapide, la connettività satellitare è diventata un tassello fondamentale della sovranità digitale. L’indipendenza nelle comunicazioni, nella navigazione e nell’osservazione terrestre è sempre più considerata un bene pubblico da preservare.
La distribuzione delle quote tra soggetti pubblici e privati riflette l’equilibrio tra controllo strategico e dinamiche di mercato. Questa configurazione mira a garantire che Eutelsat resti un operatore industrialmente competitivo, ma al tempo stesso protetto da influenze esterne non allineate agli interessi dei governi coinvolti.
Verso una nuova architettura delle reti: ibridazione e resilienza
Uno degli obiettivi principali della strategia Eutelsat-OneWeb sarà quello di sviluppare servizi ibridi, in grado di integrare le reti satellitari con quelle mobili terrestri di nuova generazione, come il 5G e il futuro 6G. Questa ibridazione tecnologica permetterà di realizzare un’infrastruttura resiliente, distribuita e capillare, in grado di resistere a disastri naturali, blackout infrastrutturali o attacchi informatici.
In un mondo sempre più interconnesso e dipendente dalla disponibilità costante di dati, la continuità operativa delle comunicazioni è diventata un prerequisito per la sicurezza nazionale, la protezione civile e il funzionamento dell’economia digitale.
Un nuovo asse strategico euro-britannico nello Spazio
L’ingresso del Regno Unito nell’azionariato di Eutelsat rappresenta anche un segnale politico di primo piano. Dopo le incertezze seguite alla Brexit, il coinvolgimento diretto del governo britannico dimostra una chiara volontà di cooperazione strategica con l’Europa nel settore spaziale. Francia e Regno Unito, entrambe dotate di ecosistemi tecnologici avanzati e ambizioni geopolitiche nello Spazio, stanno costruendo un fronte comune per presidiare il dominio orbitale.
In un contesto globale in cui attori come Cina e Stati Uniti stanno accelerando sul fronte delle mega-costellazioni e dei servizi di connettività satellitare, l’Europa risponde con una visione industriale coesa e integrata.
La connettività satellitare come leva di sovranità
L’aumento di capitale di Eutelsat e il suo impianto geopolitico confermano che la connettività satellitare è oggi una questione centrale per la sovranità e la competitività delle nazioni. L’ingresso del Regno Unito rafforza la dimensione strategica del progetto, permettendo all’Europa di avanzare con maggiore forza e autonomia nello scenario orbitale.
Lo Spazio, una volta considerato dominio secondario, è ormai parte integrante dell’economia e della sicurezza delle nazioni. E la capacità di disporre di reti satellitari resilienti, sovrane e integrate sarà determinante per affrontare le sfide del futuro.