Connettività ultra-performante, realtà aumentata e diagnosi a distanza: la sanità digitale compie un salto in avanti con il progetto TrialsNet, che a Pisa ha trasformato un’ambulanza in una vera e propria stazione clinica mobile, interconnessa in tempo reale con ospedali e specialisti. È uno dei casi d’uso più emblematici dell’e-health su reti beyond 5G, al centro della sperimentazione europea finanziata dalla Commissione UE e coordinata da Ericsson Italia, in collaborazione con TIM, CNR, Scuola Superiore Sant’Anna, Fondazione Monasterio e Pubblica Assistenza di Pisa. Ne parliamo con Alessandro Pane (nella foto), Direttore Ricerca e Sviluppo di Ericsson Italia, per approfondire il ruolo delle reti mobili di nuova generazione nella trasformazione della sanità.
Con l’ambulanza intelligente avete portato la rete beyond 5G letteralmente “sul campo”. È solo una demo tecnologica, o Ericsson vede in questo trial l’inizio concreto di una rivoluzione nei soccorsi d’emergenza in Europa?
Questo trial fa parte di TrialsNet, un progetto europeo finanziato con fondi Horizon e coordinato a livello globale da Ericsson Italia. L’ambulanza intelligente è solo uno dei casi d’uso che stiamo sperimentando nel settore sanitario: in Italia, ad esempio, stiamo testando anche il supporto ai soccorsi in caso di emergenze di massa (MCI – Mass Casualty Incident), la telechirurgia e il controllo adattivo di una protesi al braccio.
Si tratta di test concreti, che mettono alla prova sul campo le potenzialità delle reti 5G e oltre, in scenari ad alta complessità. Queste tecnologie non sono esercizi di stile, ma il cuore della nostra attività di ricerca e sviluppo in Italia, e rappresentano una reale opportunità di trasformazione dei servizi sanitari, soprattutto in quei Paesi che hanno già implementato il 5G nella sua versione Standalone.
In che modo la combinazione tra realtà aumentata, intelligenza artificiale e connettività ultraveloce cambia davvero – e strutturalmente – la medicina d’emergenza? Ci avviciniamo a un modello di “ospedale mobile”?
La combinazione di 5G, intelligenza artificiale e cloud può davvero accelerare la trasformazione digitale della sanità, rendendola più efficiente, vicina al paziente e pronta ad affrontare anche le situazioni più critiche.
Nel caso dell’ambulanza smart, tutto questo è molto evidente: grazie al 5G evoluto e alla connettività su misura, è possibile trasmettere in tempo reale dati clinici, video in alta definizione, e collaborare a distanza con specialisti, anche mentre il mezzo è in movimento. L’intelligenza artificiale gioca un ruolo chiave, perché aiuta a gestire automaticamente il traffico dati, garantendo sempre la qualità e la continuità del servizio, anche in situazioni di rete congestionata. È importante anche sottolineare che il 5G offre una piattaforma tecnologica con le più ampie garanzie di sicurezza dei dati e delle reti, un valore aggiunto fondamentale in ambito medico e in situazioni mission-critical.
Ma tutti questi benefici non si fermano all’emergenza. Come dimostrano anche altri casi d’uso che stiamo testando, queste tecnologie possono abilitare nuovi modelli di sanità territoriale: dalla telemedicina al supporto remoto per il personale sanitario locale, aprendo la strada a forme di assistenza più rapide, accessibili e sostenibili.
Una delle promesse del 5G era proprio la trasformazione dei servizi pubblici, ma spesso ci si è fermati ai test. Cosa ha reso questo trial diverso? È un segnale che le reti di nuova generazione stanno finalmente passando alla fase operativa?
Questo trial segna un passo importante verso l’operatività, perché è stato condotto su una rete 5G Standalone reale, e ha sfruttato un sistema avanzato di orchestrazione della rete, basato anche su tecnologie di intelligenza artificiale.
Questa combinazione ha permesso di attivare una connettività differenziata, cioè calibrata in tempo reale in base alle esigenze specifiche dei diversi servizi coinvolti nel soccorso: dalla trasmissione dei parametri vitali al video in alta definizione, fino alla realtà aumentata.
È un esempio concreto di come le reti di nuova generazione possano finalmente uscire dalla fase sperimentale e iniziare ad abilitare nuovi modelli di servizio pubblico, scalabili e sostenibili.
Pisa si è confermata una città laboratorio per la sanità digitale. Ma quanto è replicabile questa esperienza in altre realtà italiane o europee, dove l’infrastruttura o la governance tecnologica sono più frammentate?
Questo progetto nasce in un ecosistema composto da partner che apportano tutte le competenze specifiche per realizzarlo. Oltre a Ericsson e Tim per le infrastrutture di rete, il progetto vede coinvolte da anni altre realtà come l’istituto di fisiologia clinica del Cnr, la Pubblica Assistenza di Pisa con il suo mezzo e le persone, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per gli aspetti legati alla realtà aumentata e la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio che ha validato a livello clinico le soluzioni.
Questo tipo di ecosistema è sicuramente replicabile in altri contesti ricettivi all’innovazione, nei quali sia disponibile una rete 5G evoluta.
Ericsson stessa ha collaborato in numerose iniziative nel settore: abbiamo la telechirurgia oftalmica, con il prof. Giovanni Alessio, Direttore della Clinica Oculistica del Politecnico di Bari che nel 2024 ha condotto da remoto un intervento su un paziente a Dubai; nel quadro dei nostri programmi di innovazione stiamo sviluppando un’applicazione per ambulanze che grazie al 5G e all’AI permetterà ai medici del pronto soccorso di fare elettrocardiogrammi “in itinere” al paziente in viaggio verso l’ospedale; in Svezia abbiamo realizzato con Telenor servizi di monitoraggio cardiaco da remoto; in una sperimentazione per il NHS britannico con British Telecom si è dimostrato che anche le ecografie possono essere controllate a distanza, con uno specialista che guida sul campo il personale in loco.
Sono solo alcuni esempi. Secondo una nostra ricerca realizzata nel 2024, proprio il settore sanitario è l’industria che ha il più elevato potenziale di applicazione della connettività differenziata. Lo studio include una proiezione per il periodo 2024 – 2028 dedicata all’Italia: con il 60% delle Aziende Sanitarie raggiunte da reti 5G in grado di attivare il network slicing. in Italia – dove ci sono circa 25 milioni di persone con patologie croniche – al 2028 si potrebbero offrire servizi di telemedicina (consulti, monitoraggio, assistenza) a oltre 1 milione e mezzo di persone.
Beyond 5G non significa solo più velocità: parliamo di orchestrazione, latenza zero, resilienza. In che misura questi aspetti stanno ridefinendo il ruolo di un’azienda come Ericsson, non più solo fornitore di rete ma vero abilitatore di servizi critici?
Oggi sta diventando sempre più chiaro che le telecomunicazioni sono ben più di una commodity: sono un motore di innovazione. Sviluppando nuove tecnologie hardware e software, sistemi ed ecosistemi commerciali e di innovazione Ericsson dà agli operatori e alle organizzazioni pubbliche e private gli strumenti chiave per creare servizi critici, basati sulla connettività 5G Standalone e “beyond 5G” .
Per capire come questo sia possibile possiamo analizzare il modo in cui nel trial della Smart Ambulance è stato sfruttato il 5G SA Ericsson. La rete ha garantito la copertura indoor e outdoor e con il test abbiamo validato capacità chiave per le applicazioni di questo tipo: la capacità di gestire servizi simultanei con esigenze eterogenee, la possibilità di attivare in modo dinamico connettività di emergenza anche in condizioni di congestione della rete, l’efficacia operativa anche in scenari dinamici e critici come un veicolo in movimento, ad alta velocità, in un’ampia area di territorio.
Sono le reti di trasporto e le funzionalità avanzate di orchestrazione – sviluppate e implementate da Ericsson e già disponibili sul mercato – che permettono di realizzare una connettività differenziata che assicura i livelli di qualità del servizio e di latenze richiesti. Oggi, poi, l’integrazione di tecnologie AI rende ancora più efficiente l’erogazione di più servizi critici sul campo, perché permette di prevedere con algoritmi dedicati i pattern di traffico e ottimizzare l’uso delle risorse di rete senza intaccare la qualità del servizio.